Non possiamo permetterci che la barbara uccisione del piccolo Stefano Pompeo cada nell’oblio.
Quell’atroce omicidio di mafia, quello che per gli animali assassini è stato solo un errore, per i cittadini onesti deve essere un punto fermo per ripudiare non solo la mafia ma ogni forma di illegalità. L’uccisione del piccolo Stefano è stata un’immane tragedia non solo per la famiglia Pompeo ma per l’intera comunità. Per questo non possiamo dimenticare.
Oggi nessuna manifestazione ufficiale è stata programmata dall’Amministrazione comunale, dalle Istituzioni o Associazioni, quantomeno non ne abbiamo avuto comunicazione. Sicuramente il 19° anniversario del barbaro omicidio è stato ricordato dalla famiglia. Anche noi vogliamo farlo.
Stefano Pompeo è stato ucciso la sera del 21 aprile 1999, la sua vita spezzata. Non ancora dodicenne Stefano esternava tutta la sua gioia e allegria per poter fare un giro sul fuoristrada ma una mano assassina stroncava la sua giovane vita per errore, in un agguato di mafia, di cui lui non era la vittima designata.
Stefano, vittima della barbarie umana, una ferita che non si può rimarginare e per questo non può essere dimenticata.
L’allora Amministrazione comunale ha dedicato a Stefano Pompeo una villa comunale; lo Stato lo ha riconosciuto vittima innocente di mafia. Stefano è, soprattutto, vittima di una società in cui il valore della vita umana, anche quella di un ragazzino, sembra abbia perso il suo sacro valore.
Ecco perché il ricordo di Stefano Pompeo deve rimanere sempre vivo nelle menti e nel cuore di tutti i cittadini onesti per gridare sempre più forte il più convinto No alla Mafia.