Arrivata all’osso ci ha pensato il privato e non è la prima volta.
Raccontiamola fin dall’inizio tanto per assaporare l’inefficienza del pubblico e le meritorie azioni del privato. Qualche anno fa una frana ha inghiottito una corsia della strada provinciale Esa Chimento, un’arteria stradale molto trafficata perché collega Favara con Villaggio Mosè e la fascia costiera. In Estate è ad altissimo traffico.
Eppure da tempo immemorabile non si effettuano le manutenzioni. E’ un catalogo di inefficienze c’è di tutto, oltre alle frane che hanno ridotto la carreggiata, non si contano gli avvallamenti, le buche, il guardrail c’è, ma non si vede ricoperto come è dalle erbacce e l’elenco è lungo. Una strada certamente da evitare solo se si potesse, ma non c’è una alternativa, almeno che non si voglia allungare per diversi chilometri per trovare il meno peggio, mai l’ottimale, quello previsto, per intenderci, dalle norme di sicurezza stradale, che pure ci sono come i guardrail, ma non si vedono.
Continuiamo. Nel mese di Maggio dell’anno scorso il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha consegnato al Dipartimento Regionale Infrastrutture e Mobilità sei progetti esecutivi, mentre il decreto di finanziamento era atteso entro lo stesso mese. Tra i progetti i “Lavori di eliminazione delle frane insistenti su tre strade provinciali che convergono sul Comune di Favara, e precisamente la SP n. 3B Favara-Bivio Crocca al km 3+600, SP n. 80 Baiata-Favara progressive km 0+500, 2+400 e 3+400, e la NC n. 7 Esa-Chimento dalla progressiva km 0+800 al km 1+800”. Emesso il decreto di finanziamento doveva avviarsi l’iter tecnico-amministrativo per bandire le relative gare di appalto.
E’ trascorso un anno e dell’inizio dei lavori non c’è traccia alcuna.
Intanto, quel preciso tratto interessato dalla frana è diventato impercorribile, per attraversarlo si doveva procedere fino a ieri, a passo d’uomo, meglio, a passo di bambino. Una di seguito all’altra le buche di diversa grandezza e profondità.
Ieri, con grande soddisfazione degli automobilisti, ci ha messo mani un’azienda favarese, la Sapicc, che opera nel settore della produzione di calcestruzzi e conglomerati bituminosi. Qualcuno potrà pensare, sbagliando, che lo avrà fatto per ottenere in contropartita la pubblicità. Non è così.
Alla Sapicc e a Giuseppe Pitruzzella, che non gradirà di averne parlato, siamo stati noi di SiciliaOnPress, a fare la “supirchiaria” con la nostra ricerca dell’autore della riparazione della strada, dopo esserci informati che la Provincia regionale non c’entrava per nulla.
Pitruzzella si sarà stancato di aspettare l’intervento dell’Ente pubblico, così come ci siamo abbondantemente stancati tutti e dalle parole è passato ai fatti. Ovviamente opera nel particolare settore ed è stato facile per lui intervenire, ma lo ha fatto, mentre qualche altro vandalizza e i politici si occupano del sesso degli angeli.
E già che siamo in tema di supirchiaria, i piccoli interventi di manutenzione sull’altra strada provinciale che porta alla Mosella, di qualche mese fa sono anche questi della Sapicc e di Pitruzzella.
Intanto la politica dorme, le istituzioni piangono sulle casse vuote e ogni scusa è buona per non rendere alcuna contropartita ai contribuenti che, dal canto, loro non ne possono più di sborsare soldi senza ricevere l’atteso e promesso miglioramento della qualità di vita.