Cerimonia religiosa in onore di Sant’Antonio, Santo Patrono di Favara, concelebrata dall’arciprete, don Giuseppe D’Oriente, don Marco Damanti, fra Salvatore Di Bartolo, don Diego Acquisto.
In prima fila Anna Alba, senza fascia tricolore ormai un classico per lei, e la Chiesa affollatissima.
Don Giuseppe nella sua omelia ha ricordato i grandi valori del Santo “e la scelta di averlo come patrono è accettare i suoi insegnamenti”.
Ora, sinceramente, non so fino a che punto si seguono gli insegnamenti del Santo, ma scontata in città è la solidarietà, l’attenzione per il povero e per chi sta peggio. “Quannu c’è di curriri, curremu tutti” è la regola osservata e rispettata da sempre. Il favarese distratto in tante cose è attento all’altro, anzi fa a gara per essere primo nella solidarietà. Merito riconosciuto dall’arciprete nella sua omelia.
Alla fine della Santa Messa, in Piazza dei Vespri prima di organizzarsi per la processione, Anna Alba è stata circondata dall’affetto della gente, la stragrande maggioranza donne, a significare che conserva la sua popolarità.
Non sono stati due anni di facile amministrazione eppure, strano a dirsi, la sindaca è vista benevolmente, con affetto. Sarà dovuto al fatto di essere la prima donna sindaca di Favara, quasi sicuramente le si riconosce la sua onestà, una dote non comune in politica. Non riesce a fare grandi cose per tantissimi motivi, ma agisce nella correttezza e nella vera legalità. Ha, comunque, la solidarietà femminile, forse non legata agli insegnamenti di Sant’Antonio, ma molto presente a Favara.
La processione ha chiuso i festeggiamenti per il Santo Patrono di Favara.