Gaetano Scorsone
In una Favara ancora attonita per il sacrilego oltraggio perpetrato alle statue del Cristo Redentore e della Madonna poste in contrada Muntagné, e fortemente preoccupata per la scomparsa di una giovane mamma di cui non si hanno ancora notizie, ieri sera, nell’ambito delle celebrazioni in onore di San Giuseppe che si svolgono presso la Chiesa del Rosario, le forze sane della città sono state rappresentate dall’A.I.D.O. , conosciuta ed apprezzata Associazione che opera per la promozione della cultura della donazione, sostenendo iniziative ed attività varie al fine far conoscere meglio il valore dell’atto del donare attraverso numerose testimonianze offerte dai diretti interessati e dalle relative famiglie di appartenenza.
Nel corso dell’omelia l’Arciprete di Favara, don Giuseppe D’Oriente, ha formulato elogi e ringraziamenti per l’opera svolta dai volontari in questo delicato campo, non risparmiando stimoli per una migliore comprensione ed un più convinto accoglimento dei principi della cultura del donare sé stessi, affinché siano superati pregiudizi ed indifferenze che dovessero ancora ingiustificatamente permanere ad ostacolare la promozione del valore della vita a cui tutti, invece, dovremmo orientare la nostra sensibilità, il nostro operato e la nostra solidale generosità.
Come ricordato da don Giuseppe, la vita eterna che ci aspetta nella Casa del Padre Celeste ha inizio già con il nostro operato terreno: se ci lasciamo sedurre da idolatriche tentazioni, se smarriamo l’intima essenza del Bene, isolandoci in un arido ed egoistico deserto privo di sentimenti e di positive prospettive sarà difficile incontrare la luce del misericordioso abbraccio di Dio Padre.
Se, invece, liberiamo i nostri pensieri dalle negative e quanto mai pericolose interferenze di una pseudo modernità che ci allontanano dal nostro prossimo confinandoci in una edulcorata prigione fatta di altezzosa indifferenza, per offrire noi stessi, il nostro impegno, la nostra fraterna solidarietà, colorando, così, ogni nostra azione con l’armonia di mille sfumature di un’autentica umanità, solo allora la nostra vita terrena avrà avuto un senso e, soprattutto, avrà gettato le solide basi per quella vita eterna a cui noi tutti siamo destinati. Ed in questo continuo dilemma che contrappone la luce all’oscurità, il Bene al male, la solidarietà all’indifferenza il virtuoso esempio offerto dall’A.I.D.O. può certamente aiutare ad operare le scelte giuste così come il modello di santità di San Giuseppe, celebrato nella nostra comunità in questi giorni di festa, per noi favaresi DEVE essere come la luce amica di un faro per una nave in un tempestoso mare.