Giuseppe Maurizio Piscopo
Ci sono paesi della Sicilia creati per vivere e per sognare. Uno di questi è San Giovanni Gemini un paese presepe nel quale il tempo si è fermato. Qui a San Giovanni incontriamo Croce Mangiapane più conosciuta come Signora Cettina un’affabile e sorridente signora di 79 anni che nella sua vita ha fatto la sarta.
Per quanti anni ha lavorato come sarta?
Ho svolto questo mestiere per 58 anni.
Da chi ha imparato questo mestiere?
Dalla mia sorella maggiore Nina che ha smesso di fare la sarta perché ha compiuto 83 anni.
Quando ha iniziato quanti anni aveva?
Allora avevo 16 anni. La nostra era una sartoria di famiglia, pensi che la nonna paterna faceva la camiciaia.
Mi può raccontare del suo lavoro?
Prima tagliavo di più, abiti da matrimonio, vestiti per uomo e donna e per bambino.
Erano esigenti le signore che venivano da lei?
Io mi sono trovata sempre bene e le signore accettavano i consigli e le mie proposte e si lasciavano convincere.
Come era la sua clientela?
Erano clienti misti, ricchi e poveri.
Lei come realizzava i vestiti?
A mano libera, utilizzando la squadra, la carta e il metro.
Quante prove eseguiva prima di consegnare un abito da matrimonio?
Due prove. Solo due prove!
Lei ha mai creduto nella scaramanzia, secondo la quale ci sono giorni che non bisogna tagliare le stoffe?
No, io non ho mai creduto a queste cose. Tagliavo di venerdì, il 17 e se era necessario tagliavo anche di notte.
Se dovesse ritornare indietro, quale mestiere svolgerebbe?
Se dovessi rinascere di nuovo rifarei ancora la sarta che è un mestiere bellissimo.
Quante sarte c’erano tra San Giovanni e Cammarata?
Cinque o sei, non ricordo esattamente!
E oggi quante ne sono rimaste?
Solo due. Siamo rimaste solo due sarte.
Ha mai avuto problemi con le sue clienti?
No, mai. Nessuna mi ha mai dato problemi, né dispiaceri, io mi sono impegnata molto e loro non sono rimaste a dare.
Con quali macchine da cucire ha lavorato?
Ho lavorato sempre con la Necchi a pedale. Anche mia madre aveva una Necchi a San Giovanni.
E’ mai andata in America?
Abbiamo tanti parenti in America, ma non ci sono mai stata. Con i parenti ormai si sono persi i contatti!
Prima lei abitava a Cammarata?
Si, prima abitavo a Cammarata, ma non è più come una volta, tutto è cambiato.
Cammarata e San Giovanni son quasi attaccati eppure festeggiano due Santi differenti?
San Nicola protegge Cammarata e San Giovanni Battista protegge San Giovanni. E’ una storia antica quella dei contrasti dei piccoli centri.
A Cammarata prima c’erano dei negozi di stoffe?
Prima si. Oggi bisogna comprarle a Palermo.
A che ora iniziava a lavorare?
Iniziavo alle 8 e finivo alle 12,30. Poi riprendevo alle 15,30 fino alle 19,30. Mi figlia Pina mi ha sempre aiutato nei disegni e nei ricami.
Con quali riviste sartoriali ha lavorato?
Con Marpy e Postal Market.
E’ vero che le suore prima organizzavano per le ragazze?
Si, prima le suore organizzavano dei corsi di taglio e cucito.
Qual è il colmo di una sarta?
Avere le tasche rotte.
Le sarte sono religiose?
Si al 100%. Quando posso vado in chiesa, oppure se sto lavorando seguo la messa in Tv.
Lo sa che a Milano, a Parma e in altre città le sarte sono solo cinesi e i barbieri solo turchi?
No, non lo sapevo e mi dispiace molto. Il mio mestiere sta scomparendo. Il mondo sta andando sottosopra!
Per questa intervista un ringraziamento di cuore a Enza Narcisi che mi ha accompagnato per le strade di Cammarata e San Giovanni e al dottore Fabio Scaglione che ha scattato le foto.