A Messina deposizione di una corona di fiori e seminario a Palazzo dei Leoni
La “Giornata della Memoria”, si è svolta sul lungomare di Messina, con la deposizione di una corona di fiori ai piedi della lapide dedicata ai caduti in mare e la benedizione impartita da don Vincenzo Castiglione, sono stati i due atti solenni che hanno onorato i caduti dell’affondamento della Corazzata “Roma” e dei Cacciatorpedinieri “Antonio Da Noli” e “Ugolino Vivaldi”.
A seguire, si è svolto il seminario organizzato in occasione del 75° anniversario dell’affondamento della squadra navale italiana, avvenuto il 9 ed il 10 settembre 1943 nelle acque del Golfo dell’Asinara, durante un attacco aereo sferrato dall’aviazione tedesca.
Il seminario si è svolto nel Salone degli Specchi del “Palazzo dei Leoni” sede della Città Metropolitana di Messina ed è stato organizzato dal Movimento Nuova Presenza Giorgio La Pira, presieduto dal dott. Calogero Centofanti, con il supporto del dott. Placido Parisi. L’iniziativa ha avuto il plauso e la collaborazione, dei congiunti dei marinai caduti nel tragico evento.
L’intervento di apertura dei lavori è stato fatto dal dott. Centofanti, che ha ringraziato gli intervenuti e i relatori, in particolare il dott. Parisi per il suo impegno profuso nella ricerca dei nominativi dei marinai caduti, nella tragica battaglia aeronavale. L’intervento del Sindaco di Messina Cateno De Luca, che ha portato i saluti della Città Metropolitana, si è concentrato sulla moralità di allora e sull’esempio, valori oggi purtroppo rarissimi.
L’intervento del dott. Parisi, ha ricordato con un momento di raccoglimento i caduti dei vari equipaggi: “L’equipaggio della Roma era composto da oltre 1800 marinai, i caduti nell’affondamento, sono stati 1393 inclusi i feriti gravi deceduti successivamente a Porto Mahon (26 marinai), dove furono internati assieme ai superstiti, mentre i sopravvissuti furono 602. I marinai accertati di Messina e Provincia caduti nell’affondamento della Corazzata Roma, sono stati 41 di cui 23 nativi di Messina e 18 della provincia, con un solo marinaio superstite accertato fino ad oggi, che è venuto a mancare negli anni scorsi. I marinai deceduti nell’affondamento del Cacciatorpediniere “Antonio Da Noli” furono 228; di questi a seguito di ricerche e studi approfonditi ne sono stati rinvenuti fino ad oggi 6, tutti nativi della provincia di Messina. L’equipaggio era composto da 267 uomini e di questi se ne salvarono soltanto 39. Con l’affondamento del Cacciatorpediniere “Ugolino Vivaldi” ci furono 58 marinai caduti, a fronte di 298 uomini a bordo. Pertanto i superstiti furono 240. In atto continuano le ricerche per scoprire eventuali altri marinai nativi Messina e Provincia e dei possibili supersiti che riuscirono, per un favorevole segno del destino, a scampare dal quel tragico evento. Il 17 giugno 2012 l’ingegnere Guido Gay, è riuscito a trovare il relitto della Corazzata Roma. Con l’ausilio del suo robot subacqueo, ha catturato le immagini ad una profondità di 1200 metri, nel canyon di Castelsardo, in acque territoriali Italiane”.
Il relatore Vincenzo Annuario dell’Associazione Ferrovie Siciliane, ha ricordato le caratteristiche tecniche della Corazzata “Roma” e delle navi componenti la flotta italiana, che era per caratteristiche tecniche e tecnologiche, l’orgoglio della Regia Marina. Il dott. Giuseppe Tortorici dell’Associazione Gruppo Amici Veicoli Storici, ha evidenziato le caratteristiche tecniche degli aerei tedeschi, che affondarono le nostre navi e il loro particolare e innovativo armamento.
Da ricordare l’interessante mostra fotografica allestita nel salone degli specchi, con alcune foto del ritrovamento del relitto della “Roma” e dei due cacciatorpediniere “Antonio Da Noli” ed Ugolino Vivaldi”. Esposti anche, due piani generali della “Roma” uno in sezione longitudinale e l’altro visto dall’alto, il modellino statico della nave Roma in scala 1:350, con gli schemi mimetici del 1942 e la coperta della prua pitturata a strisce diagonali rosse e bianche.