Dopo “Figli del set” col quale si racconta i figli d’arte del cinema, con Fabrizio Frizzi, Simona Izzo, Ricky Tognazzi, voce narrante di Giancarlo Giannini, del regista Alfredo lo Piero, si racconta una storia, spinti da alcune verità non raccontate dai media.
“Il luogo comune – ci dice Giuseppe Bennica – che si stava creando in Italia, sull’immigrazione, raccontava tutto ma non i drammi delle singole persone, sempre considerate come numeri e mai come storie, come famiglie intere con forti drammi, costretti a scappare da situazioni insostenibili e poi costretti a subire sevizie a pochi passi dalla libertà.
“Il luogo comune – ci dice Giuseppe Bennica – che si stava creando in Italia, sull’immigrazione, raccontava tutto ma non i drammi delle singole persone, sempre considerate come numeri e mai come storie, come famiglie intere con forti drammi, costretti a scappare da situazioni insostenibili e poi costretti a subire sevizie a pochi passi dalla libertà.
Nel docufilm c’è il dramma di padri, madri, figli che affrontano dall’Africa un viaggio di 2 anni, rischiando la vita e ricattati da uomini senza scrupolo in Libia. Messi a forza sui barconi, spesso separati a loro insaputa, la madre non sa dove stanno i figli, il marito, non ha più notizie di alcun genere. Arrivano in Italia e sono solo dei numeri a disposizione di chi li “ospita”.
Siamo stati settimane a piangere, io e il regista Alfredo Lo Piero, durante le riprese. Siamo tornati in Sicilia e toccati fortemente dalle loro storie, ci sentivamo “stonati” da una realtà che non conoscevamo così in maniera chirurgica e viscerale.
Queste storie andavano raccontate con la loro voce.
Io ho curato la direzione della fotografia e l’aiuto regia. Il film montato da una grande firma, quella di Claudio Cutrí
E’ distribuito da DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE che sta permettendo la proiezione in 100 sale italiane, con un riscontro altissimo di critica e pubblico”.
Siamo stati settimane a piangere, io e il regista Alfredo Lo Piero, durante le riprese. Siamo tornati in Sicilia e toccati fortemente dalle loro storie, ci sentivamo “stonati” da una realtà che non conoscevamo così in maniera chirurgica e viscerale.
Queste storie andavano raccontate con la loro voce.
Io ho curato la direzione della fotografia e l’aiuto regia. Il film montato da una grande firma, quella di Claudio Cutrí
E’ distribuito da DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE che sta permettendo la proiezione in 100 sale italiane, con un riscontro altissimo di critica e pubblico”.
“Per uno staff tecnico siciliano – conclude Bennica – con pochissimi fondi, due mesi di riprese e due anni di lavorazione, è stato per noi già un grande successo arrivare alla distribuzione di questo docufilm”.