“All’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri vi era un’interpellanza con la quale assieme ad altri colleghi consiglieri chiedevo all’Ammimistrazione l’avvio del servizio ASACOM dall’inizio dell’anno scolastico, nota alla quale l’Amministrazione comunale ha risposto in forma scritta, in maniera generica ed evasiva”.
La nota ci arriva dal consigliere comunale di opposzione Sergio Caramazza (non capita spesso, ma ci accontentiamo) ed affronta la delicata questione del Servizio Asacom e il delicato momento politico che la maggioranza pentastellata sta attraversando. “Finalmente un Consiglio Comunale – scrive il giovane esponete politico d’opposzione – ma un Consiglio senza Presidente, senza diretta streaming, senza Sindaco, senza Assessore ai lavori pubblici, di fatto non tenutosi perché senza Consiglieri di maggioranza, usciti in massa dall’aula. In un Comune senza bilancio, senza piscina comunale, senza servizi essenziali”. Questa la situazione tracciata sull’assise cittadina.
E poi l’Asacom, il servizio di Assistenza al’aAutonomia e alla Comunicazione. “In questo Comune – a parlare o meglio a scrivere è sempre Sergio Caramazza – ci sono più di 80 bambini cui spetta per Legge un’assistenza speciale che però senza giustificato motivo viene loro negata. L’Amministrazione propone in continuazione al Consiglio l’approvazione di spese non previste nell’ultimo bilancio approvato, ai sensi dell’art. 250 comma 2 del TUEL”.
Secondo Sergio Caramazza di tutto si parla tranne che del servizio ai più bisognosi. “Ho visto approvare spese extra in tutti i campi, ma non si trova un soldo per i figli più bisognosi di questa città. Che senso ha mai questa amministrazione, che ignora il dramma di famiglie per le quali l’assistenza al proprio figlio è vitale? In situazioni in cui ogni singola ora di supporto negata rappresenta il rischio di un mancato miglioramento nello sviluppo di un bambino o peggio di un arretramento, in famiglie che per sopperire a tutto ciò sono costrette, ma ben felici di farlo, perché quelli sì sono padri e madri, a pagare costosi terapisti, sottraendo importanti risorse all’economia, in taluni casi già di per sé fragile, del nucleo familiare”.
Quindi il monito che conclude la nota. “Non approfitti l’Amministrazione del fatto che queste famiglie non hanno il tempo o la forza di avviare dure battaglie, di querelare tutti gli amministratori, Sindaco in primis, ma trovi le somme subito, le prenda da qualunque parte voglia, approvi uno straccio di Bilancio, ma non neghi i diritti dei nostri bambini”.