Nel corso di normale attività di controllo personale militare della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle, agli ordini del Comandante Capitano di fregata Gennaro Fusco, ha effettuato un’accurata ispezione a bordo di un motopesca della locale marineria per verificare la conformità degli attrezzi a quanto autorizzato con licenza di pesca posseduta, nonché regolarità delle dotazioni detenute a bordo. E’ stato riscontrato che nonostante il peschereccio in questione avesse l’autorizzazione ad effettuare la pesca con reti da posta, deteneva a bordo reti da strascico non autorizzate.
Inoltre veniva accertato che il motore di bordo era stato manomesso al fine di aumentare la potenza proprio per poter esercitare la pesca a strascico. In ragione di tali irregolarità la Capitaneria di Porto ha disposto il fermo dell’imbarcazione con il conseguente ritiro dei documenti di bordo, il sequestro degli attrezzi non consentiti, del motore, elevando al proprietario un verbale di accertamento di sanzione amministrativa pari a €. 4.000,00 per detenzione di reti difformi dalla tipologia della autorizzazione alla pesca. E’ stata contestata, altresì, una violazione amministrativa punita con una pena pecuniaria di €. 4.000,00 per aver manomesso, sostituito, alterato l’apparato motore dell’unità da pesca al fine di aumentare la potenza oltre i limiti massimi indicati nella relativa certificazione tecnica, consentendo così all’unità da pesca di incrementare in modo illecito la propria capacità di sforzo di pesca e ciò in violazione alla vigente normativa in materia di tutela delle risorse biologiche marine.
In altra attività di controllo personale della Motovedetta CP 765 ha ispezionato, nei pressi della foce del Fiume Naro, un’ unità da diporto per verificare la regolarità della documentazione e delle dotazioni di bordo. E’ stato accertato che l’unità da diporto deteneva illecitamente a bordo oltre 200 metri di reti da posta. Per tale motivo il proprietario è stato sanzionato con un verbale di €. 1.000,00 in quanto deteneva a bordo attrezzi da pesca non consentiti per una imbarcazione da diporto, reti che venivano poste sotto sequestro per la successiva confisca.