Oggi sui giornali e ieri al tavolo tecnico istituzionale “consultivo” convocato dall’assessore Scilabra in seduta tematica per raccogliere i contributi del partenariato economico sociale sui “fabbisogni formativi” sono state fatte dalla rappresentante del governo e dalla dirigente generale affermazioni importanti, ma discutibili, sul percorso riformatore intrapreso, sopratutto un categorico "non si torna indietro sulle scelte" e "questo sitema lo cambieremo, o con voi, o senza di voi".
L’assessore ha anche lasciato illustrare alla dirigente generale ed al capo della segreteria tecnica lo schema di riforma dell’accreditamento, quanto mai necessaria, ma che, a differenza di ciò che oggi dice la stampa, non è stato “consegnato” al partenariato economico sociale, ma soltanto illustrato nelle sue grandi linee.
La Flc si riserva una attenta valutazione di questo schema, ma solo quando avrà ricevuto, come promesso dall’assessore, documenti valutabili, e non la raffica di buone intenzioni di cui è stata data lettura ieri nell’Aula circolare della facoltà di giurisprudenza, e che, con maggiore chiarezza oggi la stampa ha illustrato.
Rispetto al "cambiare il sistema" la Flc ha ritenuto opportuno non avventurarsi in sterili polemiche, attendendo di conoscere il "come ed il quando", che non sono variabili indipendenti, ed ha preferito pronunziarsi sull'argomento all'ordine del giorno dalla riunione, rispetto ai “fabbisogni formativi” attenendosi al merito della discussione prevista, ed ha preannunziato l’invio di un articolato contributo che intende redigere, insieme con la confederazione, che farà sintesi della posizione della Cgil non solo – in modo limitativo – sui fabbisogni formativi, ma, apartire da alcuni dati relativi alla crisi economica nella regione, della nostra idea di sviluppo per la Sicilia.
Non èpossibile prescindere dal modello di sviluppo che si vuole praticare, che deve stare alla base di ciò che sarà il compito assegnato ai sistemi formativi, coniugando diritti e necessità di orientare la spesa, guardando non solo a quello della formazione professionale, ma anche a quello dell’istruzione, in particolare dell’istruzione tecnica e professionale ed ai suoi attualissimi sviluppi, per evitare duplicazioni di spesa e dispersione di risorse, alla istruzione e formazione professionale, alla formazione universitaria ed alla ricerca scientifica, prendendo in considerazione forme di radicamento delle politiche formative nel territorio, anche se non si guarda più ad un decentramento verso aree definite da c"confini amministrativi" ma piuttosto verso diverse forme aggregative come quelle identificabili nei distretti produttivi.
Sulla materia dell’accreditamento la Flc però ha già nella sua piattaforma espresso una opinione: i criteri per l’accreditamento dovranno essere severi e rigorosi e gli enti dovranno essere in grado di dimostrare la propria capacità patrimoniale e affidabilità economica sia nei confronti della amministrazione, ma tanto più nei confronti dei dipendenti verso i quali maturano obbligazioni contrattuali. Questo è il “vero codice etico” al quale dovranno ispirarsi. E non dovranno nascondersi dietro la foglia di fico della loro natura “senza scopo di lucro” perché questo implica soltanto che non possano distribuire dividendi tra gli amministratori, non che non possano rafforzare le loro strutture patrimoniali.
Nel merito del processo riformatore in atto, invece, la Flc – che ritiene sia urgente e non rinviabile una riforma organica del sistema formativo regionale – è critica nei confronti del governo, non condivide la mancata chiarezza del percorso, e non comprende quali strumenti il governo voglia mettere in atto per la tutela materiale e reale dei lavoratori e si è riservata di esprimere le proprie critiche nelle istanze di confronto più opportune, fuori dalle logiche demagogiche ed acclamatorie finora praticate dall’assessore Scilabra.
Questa deriva, che si somma alla attuale frenesia della amministrazione, che invece non si è mossa in tempi utili a garantire la continuazione dei percorsi precedentemente intrapresi, e che oggi invece si affanna a rincorrere ipotesi di censimenti del personale effettuati con indicazioni imprecise e rapsodiche e con evidenti contraddizioni attraverso “lo stesso personale degli enti”, quello impegnato negli sportelli multifunzionali, con direttive improvvisate, e, più probabilmente, con un disegno diverso, di cui però non sono oggi chiari né i termini né gli obiettivi.
Tuttavia l’amministrazione ha avuto bisogno di una specifica direttiva dell’assessore Scilabra volta ad “accelerare le procedure” che, è noto a tutti gli operatori del settore, sono farraginose e ingessate in tutte le filiere, sia quelle che dipendono dall’assessorato alla Istruzione e Formazione, sia nella filiera degli sportelli multifunzionali, che dipende dall’assessorato del Lavoro, e per il quale l’assessore al ramo Bonafede non profferisce parola, attanagliata com’è dalle vicende – paradossali, se non fossero tragiche per decine di migliaia di persone – dell’assenza di risorse per la Cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali in deroga.
Tutto ciò mentre il Presidente e l’assessore si avventurano a manifestare l’intento di “pagare direttamente i lavoratori”! La Flc vuole sostenerli in questo apprezzabile obiettivo, e, sin da subito proporrà a tutti i lavoratori di inviare al Presidente Crocetta una cartolina, con il proprio IBAN, e il credito maturato nei confronti del proprio datore di lavoro, per facilitargli il compito.
Intanto la Flc intende confrontarsi anche con le organizzazioni sindacali confederali per promuovere iniziative tese alla tutela dei lavoratori, mentre continuano ad arrivare alle sedi sindacali comunicazioni di enti che aprono procedure per i licenziamenti collettivi o che comunicano crisi aziendali.
Per rappresentare tutto ciò, la Flc ha chiesto di incontrare i capigruppo ed i gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana, ai quali intende chiarire le criticità del sistema, le proprie posizioni e le proprie proposte.