Le festività natalizie richiamano sulle tavole degli italiani molti piatti a base di pesce, ed in ragione di ciò aumenta il rischio da parte del consumatore di comperare prodotti ittici non sicuri se non addirittura non idonei al consumo umano, fino a imbattersi in vere e proprie frodi commerciali.
Lo sanno bene i militari della Capitaneria di porto che hanno predisposto l’operazione “Confine illegale”, a tutela dei consumatori, degli onesti operatori del settore e del made in Italy.
Nell’ambito della sopra citata operazione, i militari della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle hanno svolto un’attività capillare tesa a tutelare i consumatori finali di prodotti ittici.
Lo scopo principale di questa attività era quello di verificare la correttezza delle attività di commercializzazione all’ingrosso dei prodotti ittici, (con particolare riferimento a quelli provenienti dai paesi Terzi), il rispetto delle disposizioni sulla tracciabilità ed etichettatura, ed il rispetto delle norme tecniche sulle attività di cattura per la tutela degli stock ittici e dell’ecosistema.
In questo contesto, la Capitaneria di Porto con tutte le sue articolazioni territoriali, al Comando del Capitano di Fregata Gennaro FUSCO, ha svolto una brillante attività di contrasto all’illegalità che ha portato ad un eccellente risultato complessivo concretizzatosi con il sequestro di ben 6 tonnellate di prodotto ittico, in quanto rilevato in cattivo stato di conservazione, scaduto, in assenza di tracciabilità (in quanto non si è in grado di fornire la pertinente documentazione oppure i numeri di lotto indicati nelle fatture dei fornitori non corrispondevano con quelli rinvenuti negli imballaggi), e contraffatto.
La parte più consistente dell’operazione si è svolta presso una ditta di Sciacca, dove grazie all’operato congiunto dei militari specializzati (ispettori pesca) in servizio presso i Comandi di Sciacca e Porto Empedocle si è scoperta una frode in commercio.
Dopo una preliminare ed intensa attività di sorveglianza nei confronti di una ditta locale, si è passati all’ispezione dei locali, dove sono emerse diverse discrasie sulla tracciabilità dei prodotti ittici e l’esistenza di un locale esterno ed adiacente alla struttura ufficiale ma non censito tra le pertinenze dell’impresa.
Tale locale di fatto veniva utilizzato come laboratorio “occulto” (in quanto non rientrante nelle planimetrie del piano HACCP), in cui i dipendenti della ditta realizzavano l’attività di frazionamento, cernita e riconfezionamento di prodotto ittico proveniente da diversi lotti al fine di creare confezioni da 1 Kg del c.d. misto mare ed accumularlo, in attesa di commercializzarlo in maniera illecita.
Al termine della complessa attività sono stati sottoposti a sequestro i depositi della ditta incriminata unitamente ai furgoni isotermici utilizzati dalla stessa, 4 Tonnellate di prodotti ittici non commercializzabili a vario titolo e denunciati all’autorità giudiziaria i titolari della ditta sicana. La ditta in questione falsificava l’etichetta dei prodotti utilizzando il marchio di una ditta di Anzio, i militari hanno provveduto ad eseguire i dovuti riscontri grazie alla collaborazione dei colleghi laziali, verificando come sia le etichette che i marchi della ditta erano stati contraffatti per potere
immettere illegalmente i prodotti in commercio.