La crisi del sistema formativo regionale merita una vera riforma, seria, ponderata, strutturale, non la cancellazione del settore, la deportazione di massa del personale verso (presunte) azioni di riqualificazione e di politiche attiva del lavoro, in attesa di consumare la strage degli innocenti annunciate dal presidente Crocetta, che i due assessori ai rami e la dirigente generale ad interim stanno per mettere in pratica.
D’altra parte, come chiamare, se non deportazione di massa la mega operazione fittizia che la dirigente ad interim sta chiedendo agli enti di effettuare, con spostamenti di massa di novemila lavoratori, che dovranno andare da un paese all’altro per farsi censire entro il 30 aprile, in pochissimi giorni?
Non vorremmo una strage degli innocenti, né una Salomè che danza davanti ad Erode per chiedergli poi la testa del Battista da donare alla madre, la “chiacchierata” Erodiade.
Naturalmente ogni riferimento, come nei film e nei romanzi che si rispettino, è puramente casuale, ma le iniziative improvvisate e raffazzonate del governo Crocetta sulla formazione professionale, oltre a mettere a rischio reddito ed occupazione dei lavoratori, faranno una vera e propria strage degli innocenti, e le azioni relative alle politiche attive del lavoro “imposte” agli operatori senza chiarezza degli obiettivi e senza razionalità, sembrano pensate quasi come una operazione punitiva nei confronti dei dipendenti degli enti. Come se dovessero, questi ultimi, avviarsi ad un percorso di espiazione, ma da quale peccato?
La Flc, pur essendo interessata ad un vero confronto col governo sulla ineludibile riforma, contesta in radice le procedure che attualmente il governo ha individuato, ma che non ha reso noto né nei tempi, né nei dettagli, né per quali obiettivi bisognerebbe perseguirlo, mentre finanche gli autorevoli ricercatori del Censis – “venuti da lontano” – come i Magi, invitano a rallentare i tempi di una riforma quanto mai necessaria, ma solo se fatta con intelligenza e capacità di discernimento, di vera rilevazione di fabbisogni formativi, e, soprattutto, di architettura, di progetto, che al momento pare mancare proprio del tutto.
Per questo la Flc che rifiuta di piegarsi alla logica del compromesso e della rassegnazione passiva ha chiesto all’Assessore alla Famiglia la revoca delle procedure attualmente avviate che sono in aperta violazione del CCNL, oltre che del semplice buonsenso, e, preoccupata per la deriva che sta assumendo la vicenda, assieme alla Cgil, alla Cisl scuola e alla Cisl ha scritto ai ministeri impegnati nella governance del piano Giovani ed ai rappresentanti dell’UE e inviato una lettera nella quale vengono denunciati i rischi e le incongruenze, e chiesto un autorevole intervento utile al chiarimento.
Intanto continuano le assemblee per discutere con i lavoratori della azioni da effettuare per la vertenza, e sempre piu cresce l'idea della mobilitazione.
5 commenti
Formazione Professionale: deportazioni, esodi e la strage degli innocenti. A quando la danza di Salo http://t.co/s2dtq5urd6
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premetto che non voglio essere polemico… ma a che serve la formazione in sicilia??? io personalmente ho cominciato 4 corsi: 2 sono stati ottimi e 2 li ho interrotti perché erano una perdita di tempo; quindi il 50% (per me) è stata una perdita di tempo. i 2 restanti (che sono stati anche molto interessanti) non mi sono mai serviti x lavorare. morale: il 100% dei corsi che ho frequentato non mi ha aiutato a trovare lavoro. ora l’unica “scusante” che si può individuare è che non si può, in un momento come questo ed in una regione così depressa, fare perdere di botto il posto a tanti lavoratori… e fin qui ci siamo… ma perché devono continuare ad esistere (anche solo in provincia di agrigento) una marea di istituti di formazione che continuano a propinare corsi inutili? scusate per la provocazione.
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