A seguito di alcuni dubbi interpretativi,
Sono queste le comunicazioni che ci arrivano dal parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, il favarese Giovanni Di Caro, che segue con attenzione l’evoluzione della vicenda dei confini territoriali tra i comuni di Agrigento,Favara e Aragona e al Decreto assessoriale che ha indetto il Referendum. “Dal confronto con i dirigenti regionali e l’assessore alle autonomie locali son emerse alcune novità confortanti – ci dice Giovanni Di Caro – che ci fanno ben sperare e che non vanificano l’attesa dei tanti cittadini interessati”.
Ecco le spiegazioni ed i chiarimenti ai dubbi interpretativi:
1) “Non c’è alcun pericolo di non raggiungere l’obiettivo del referendum. L’art. 3 del D.A. n. 1 del 8/01/2019 è stato inserito proprio per evitare di vanificare la consultazione. Nel provvedimento assessoriale viene citato testualmente: “I risultati del referendum, ai fini del quorum strutturale, devono essere distintamente raccolti e valutati con riguardo all’ambito del territorio di cui si chiede il distacco e con riguardo al restante ambito comunale, tenuto conto delle disposizioni del comma 7-ter dell’art. 8 della l.r. n. 30/
2) Il comma 7-ter. ovvero “nei casi di istituzione di nuovi comuni in cui all’intera popolazione residente sia riconosciuto il diritto di voto, i risultati del referendum, ai fini del quorum strutturale, sono distintamente raccolti e valutati con riguardo all’ambito della frazione di cui si chiede il distacco e con riguardo al restante ambito comunale. In tal caso, il referendum è valido se vota la metà più uno degli aventi diritto in almeno uno dei due ambiti. Nel caso in cui in entrambi gli ambiti si raggiunge il quorum strutturale, il risultato valutabile è quello complessivo” ci rassicura del fatto che tutti i cittadini residenti a Favara, Aragona ed Agrigento hanno diritto al voto ma il quorum sarà comunque raggiunto. Questo sperando quanto meno nella partecipazione dei cittadini interessati alla variazione territoriale.
3) Le amministrazioni