A dare il primo clic per lanciare il nuovo sito del Santuario messinese Nostra Signora di Lourdes è stato il rettore Fra Domenico Di Liberto grazie all’intuizione e al lavoro prezioso di Fra Antonio Timpanaro e Fra Davide Pintabona, laureato in informatica.
Il sito nasce dall’esigenza di raggiungere i molti fedeli e i pellegrini che da Messina e da diverse parti della Sicilia e della Calabria, giungono presso il nostro santuario per pregare la Vergine di Lourdes. È stato inaugurato il 24 gennaio, proprio nel giorno in cui la Chiesa ricorda San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e nello stesso tempo giorno della pubblicazione del messaggio del Papa per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
A presentarlo è stato Fra Massimo Corallo, responsabile dell’ufficio comunicazioni dei frati Minori di Sicilia, docente presso l’Istituto Teologico S. Tommaso di Messina, laureato in Scienze della Comunicazione e una seconda laurea magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo.
Ad assistere all’esposizione semplice ma ricca di contenuti del Francescano erano presenti tantissimi fedeli che frequentano il santuario mariano.
Sin dall’inizio del suo intervento, Fra Massimo ha evidenziato la positività della tecnologia telematica e come il mondo dell’informazione e della comunicazione è stato rivoluzionato.
Ha fatto anche notare i pericoli a cui si va incontro, dando dei consigli utili in modo che la rete non si trasformi in una ragnatela, luogo dove si può rimanere intrappolati in diversi modi.
La Chiesa Cattolica all’inizio ha visto il mondo di Internet con una certa diffidenza, poi con acume ha capito che era un luogo dove “abitare” per poter dare un messaggio contenente la Verità: il Vangelo che per noi cristiani è una persona, Cristo Signore. Dimostrazione di questa apertura sono i diversi documenti:
Inter Mirifica, un decreto di Paolo VI sugli strumenti di comunicazione sociale.
La Chiesa e Internet ed Etica in Internet, scritti nel 2002 durante il pontificato di Giovanni Paolo II.
Il Direttorio sulle comunicazioni sociali, una magna charta delle comunicazioni sociali che sottolinea l’impegno della Chiesa italiana a comunicare il Vangelo nella cultura mass mediale.
Oggi i siti Cattolici sono 30.000: social ufficiali (fan pages) o personali (blog)- afferma Fra Massimo- che continua citando la Lettera Enciclica Redemptoris Missio – Non basta, quindi, usarli per diffondere il messaggio cristiano e il magistero della Chiesa, ma occorre integrare il messaggio stesso in questa ‘nuova cultura’ creata dalla comunicazione moderna.
A tal riguardo il frate ha fatto riferimento a ciò che egli stesso chiama la teoria del megafono: se si è in possesso di un qualcosa di banale o di una menzogna e la esponi usando un megafono, l’ascoltano tutti. Quante fake news oggi passano come verità!
La verità se non l’annunci non sarà mai conosciuta. Si ha quasi paura di testimoniare la verità, di testimoniare i valori della solidarietà e dell’accoglienza.
C’è da dare ragione a Gesù quando dice che i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce.
È necessario avere chiaro i pilastri del navigare:
Linguaggio, soggetti, messaggio, meta-messaggio e consapevolezza.
Fra Massimo ha fatto notare che spesso nei siti cattolici il linguaggio non corrisponde a quello usato dai nativi digitali o comunque comunemente usato nel mondo di internet, ma si continua ad usare una terminologia prettamente ecclesiale.
Spesso– continua il frate- noi cristiani dimentichiamo che non dobbiamo convincere nessuno e che non dobbiamo vendere un prodotto, ma dobbiamo annunziare una persona che è Gesù. Il contenuto è Cristo, la sua Parola, non siamo noi. Davanti al messaggio c’è il meta-messaggio, cioè tutto ciò che circola attorno al messaggio.
Chi sono i destinatari di questo sito? Certamente quelli che frequentano, ma anche quelli che cercano. Venire a sapere che c’è una grotta con le stesse caratteristiche morfologiche di quella di Lourdes in Francia, può sicuramente interessare a diverse tipologie di persone. Scrivere argomenti o svolgere attività, ovviamente reali, che si identificano con i concreti interessi della gente, può incuriosire i navigatori. Possiamo chiamare questo metodo “Strategia Ponte”. Una pagina “Ponte” non dovrebbe apparire religiosa nei termini, nel linguaggio o nelle immagini, ma più secolare è nella sua apparenza, meglio comunicherà con coloro che non hanno una storia cristiana.
Andando verso la conclusione del suo intervento, fra Massimo ha riassunto in maniera schematica i possibili destinatari:
- I lontani, in quanto il primo obiettivo.
- I potenziali frequentatori.
- I frequentatori abitudinari che consultano il sito per sapere gli orari delle varie attività.
Il francescano si è soffermato anche sul fatto che la lingua italiana sui social è fortemente mortificata. È internet che ha impoverito davvero la lingua italiana?
I sociologi asseriscono che la lingua italiana da internet è messa alla prova in quanto amplifica le nostre competenze, e in qualche caso sarebbe giusto dire incompetenze.
Il problema quindi non è Internet, ma la nostra preparazione.
A chiudere la serata sono proprio gli autori del sito, Fra Antonio e Fra Davide che da buoni figli di Francesco d’Assisi hanno messo a disposizione dei fratelli i talenti ricevuti dal Signore.
Essi affermano che il Sito Web, frutto del loro lavoro, è il risultato di comunione e di fraternità con gli altri ventidue frati che vivono all’ombra della grotta sullo stretto, custoditi da Maria nella loro missione di annuncio del Vangelo in un mondo che cambia.
Per chi volesse visitare, sapere e scoprire ciò che fanno i frati al Santuario Nostra Signora di Lourdes può farlo con un semplice clic: www.santuariolourdesmessina.it
Buona navigazione.