"Le misure messe in campo dal Governo per fronteggiare la crisi hanno certamente rappresentato un forte ostacolo. Tutti i provvedimenti adottati non aiutano la coesione sociale, non liberano risorse per le imprese, non pongono le basi per nuova occupazione, non indirizzano lo sviluppo. In sintesi la correzione si traduce in interventi di taglio della spesa e d’incremento delle entrate". A rilevarlo è il segretario provinciale della Cgil Funzione Pubblica di Agrigento, Alfonso Buscemi che aggiunge: "dietro tutte queste manovre, che di fatto bloccano i processi di stabilizzazione e mettono a repentaglio i posti di lavoro del personale precario, c’è la volontà di smantellare i servizi pubblici".
"Da sempre noi ci siamo battuti per confermare il principio dell’art. 36 del decreto legislativo 165/2001, cioè che il lavoro subordinato a tempo indeterminato è la forma ordinaria per fare fronte ai fabbisogni ordinari della P.A – osserva il sindaclista – purtroppo per i motivi sopra esposti il processo di stabilizzazione da noi fortemente voluto, per alcuni già avvenuto, si è fermato".
"La sentenza del Consiglio di Stato, il Patto di stabilità, le leggi Regionali, le stabilizzazioni entro il 31/12/2012 con concorsi, ed i tagli, di fatto si sono tradotti in una concreta minaccia: non solo per il blocco delle assunzioni, ma si sono tramutati in un terribile strumento che può espellere dal mondo del lavoro migliaia di lavoratori, che in questi venti anni hanno garantito funzioni essenziali per la collettività. Poiché, è nostro obiettivo il mantenimento dei servizi pubblici e il relativo controllo dei livelli occupazionali, ci siamo mossi con un duplice obiettivo; quello immediato e quello a distanza, cercando di coinvolgere sempre più soggetti e istituzioni.
Dopo ripetute richieste d’incontro, si è svolto il 9 aprile l’audizione in V Commissione sulle tematiche del precariato alla presenza dell’Assessore al Lavoro e del dirigente generale al ramo.
La Fp CGIL, unitamente a Cisl e Uil, ha chiesto che il governo regionale desse seguito alle ripetute richieste di confronto avanzate dal sindacato confederale per definire i percorsi di stabilizzazione del personale, a partire dall’individuazione della copertura finanziaria del capitolo sul precariato, e dal superamento dei vincoli normativi di finanza pubblica che ipotecano il futuro dei lavoratori dopo il 31 luglio.
L’assessore al lavoro ha finalmente dichiarato di voler aderire alla nostra richiesta e di avviare un tavolo di concertazione subito dopo la chiusura del bilancio, con la partecipazione dei responsabili dell’Economia e delle Autonomie Locali.
Inoltre, ha dichiarato di aver predisposto gli atti per la piena copertura del fondo per il precariato fino al 31 dicembre, fermo restando che i contratti potranno essere prorogati fino al 31 luglio, almeno fino a quando non interverrà una successiva norma nazionale. Per i lavoratori ASU le attività potranno proseguire fino al 31 dicembre.
Non possiamo allora che ritenere positivo questo primo passaggio, ma nello stesso tempo diciamo che non è sufficiente e poiché non abbiamo ricevuto nessuna risposta dal governo, alle nostre richieste di incontro, il 15 maggio con Cisl e Uil saremo a Tusa, quartier generale del Presidente Crocetta, per discutere definire un calendario di iniziative a partire da subito a sostegno dell’ emergenza precari, e per dire che il tempo ottenuto con la proroga dei contratti deve essere impegnato dal governo regionale. E in prima persona dal Presidente Crocetta affinché si faccia parte attiva nei confronti del governo nazionale, (quando ci sarà!!) facendosi così portavoce della necessità di deroga per la Sicilia.
Questo il principale obiettivo:
Ottenere l’allentamento del patto di stabilità, e per far ciò, sganciarci dal tavolo nazionale in quanto affronta la vicenda del precariato in modo diverso rispetto alle nostre esigenze.
In quella sede avremo modo di articolare le nostre proposte:
- Una riorganizzazione della P. A. scevra da sperperi e attraverso il pieno apporto professionale del personale precario, garante di ampliare i servizi ai cittadini.
- Un percorso in tempi certi orientato al superamento della precarietà, con la definitiva stabilizzazione, integrata in un processo di razionalizzazione e valorizzazione delle risorse umane all’interno delle Amministrazioni.
- La rimozione di quegli ostacoli e impedimenti di legge alle procedure di stabilizzazione dei precari della P.A. in Sicilia, anche con disposizioni derogatorie rispetto alle normali procedure di assunzione, tenendo conto della loro specificità giuridica, lavorativa e sociale.
- Storicizzazione delle risorse per programmare assunzioni, e norme che consentono alla sostituzione del tour-over le professionalità che servono.
Ricordo, inoltre, che non possiamo sottovalutare lo stato di grande crisi che attraversa la politica, e che di fatto la rende responsabile della crisi che stanno attraversando le nostre istituzioni.
Da parte nostra, non siamo stati con le mani in mano, ma con le mani legate. Siamo stati e continueremo ad essere accanto ai nostri lavoratori, compagni di strada fin qui, e sicuri di proseguire questo cammino con un solo obiettivo: Lavoro, stabilità e dignità" – conclude Alfonso Buscemi