Stefan Luca Mangione
Come ho esordito solitamente con le altre interviste, direi di partire dalla tua infanzia.
Io sono stato fortunato nella mia infanzia, ho sempre avuto dei genitori che mi hanno sostenuto a differenza di molti altri miei colleghi che alla lunga devono affrontare le posizioni titubanti relative al nostro mestiere, come tutte le infanzie di ogni bambino ho avuto i miei alti e bassi. Sin da piccolo venni colpito dal mondo fantastico si potrebbe dire che ho sempre vissuto gran parte delle mie giornate all’interno della fantasia, sono cresciuto divorando libri e giochi del fantasy e del fantastico, il primo libro che ho letto è stato “ I Viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift per poi finire ad innamorarmi di Tolkien, l’autore del “ Signore degli anelli”, di fatti mi ispiro a lui per i miei elaborati, sia per la scrittura perché come ti ho accennato poc’anzi mi piace anche scrivere oltre che a disegnare.
Insomma carissimo Salvatore lei è un’artista polivalente. Dato che mi hai citato il fantasy , cosa ti piace di esso ?
Principalmente l’atmosfera, adoro la mitologia norrena e mi piace il fantasy classico, quello medievale con i draghi e la magia quindi tendo a fare i miei lavori ispirandomi a quel tipo di mitologia. Sostanzialmente tutto si potrebbe ridurre a due parole: mi piace respirare un’aria diversa quando scrivo o disegno, qualcosa che è possibile trovare solo ed esclusivamente con l’immaginazione fuori dal tempo .
Ma soprattutto che sia credibile.
In che senso?
Un buon fantasy risulta credibile quando va alla ricerca del verosimile .
In pratica Tucidide
Purtroppo non lo conosco … chi era?
Uno storico che ha scritto un testo sulla guerra del Peloponneso e che ha dedicato la sua vita da storico alla ricerca dell’eikos “del verosimile”.
Capisco.
Ho capito cosa intendi , la ricerca del verosimile nell’ambito della scrittura in particolare fantasy , assume un ruolo per me fondamentale . Per esempio: se io ti dicessi che nel mio libro crescessero “torte sugli alberi” chiunque lo leggesse lo troverebbe insensato . Ma se invece io ti dicessi che nel mio mondo vi sono degli alberi contenenti un enzima che rende i loro frutti dolci come le torte ; sostanzialmente ti ho raccontato la stessa cosa ma con una sua logica e delle regole non del tutto impossibili, dunque credibili . Oppure , per fare un esempio più concreto : la magia . La magia non esiste nella realtà eppure è fondamentale nel genere , è presente , esiste , ed ha le sue regole . Questo la rende verosimile all’interno del suo mondo , dunque nel suo contesto .
Questo perché uno scrittore può avvalersi della fantasia per inventare delle leggi che vanno oltre l’universo naturale .
Dimmi un po’ secondo te come nasce il fantasy?
Secondo me nasce con la mitologia, nasce con l’Odissea e con l’Edda di Snorri Sturllsson , semplicemente nel fantasy è presente il viaggio dell’eroe, un viaggio indotto dalla necessità che poi porterà l’eroe a naufragare per varie peripezie e ad evolversi per affrontare pericoli sempre maggiori, un vero e proprio uomo “ kalos kai agathos” bello e valoroso. L’avventura cambia il protagonista di questi racconti e lo trasforma in qualcos’altro .
Stiamo spiegando ai lettori che il fantasy non è solo una distrazione , “panem et circenses” come sostenevano i latini.
Esattamente , il fantasy può essere o un’evasione , sognare , circumnavigare la realtà per poi sbarcare in una terra del tutto nuova , ma può essere anche una critica , una metafora , denunciare o elogiare l’attuale tramite il fantastico .
La Commedia di Dante a questo punto è un fantasy a tutti gli effetti , abbiamo il viaggio dell’eroe , abbiamo l’evoluzione e abbiamo la critica nei confronti del mondo medievale e dei suoi personaggi.
Mi è piaciuta la tua analogia , potremmo dire che il fantasy è anche uno strumento di propaganda politica , sociale e psicologica. Un’altra cosa importante è il fatto che tutti possono leggere il fantasy , pertanto il pubblico è vasto.
Ho capito, dopo questa introduzione direi che sia venuto il momento di parlare del tuo lavoro inedito , mi riferisco a “ I Giorni della rosa”
I Giorni della Rosa è un mio lavoro che ancora non ha visto la luce, si tratta di un fantasy ambientato in un mondo che ho creato io , si tratta di una piccola parte di questo mondo , a me piace disegnare mondi , creare delle regole , non mi piacciono quei fantasy in cui tutto è dato per scontato. Nei Giorni della Rosa troviamo una parte di questo mondo con un’avventura inedita che riguarda dei personaggi autoconclusivi. Una cosa interessante di questo presunto libro , dico presunto perché è ancora in cerca di un editore che soddisfi le mie pretese , è che essendo un amante del disegno , possiamo paragonarlo ad un romanzo con illustrazioni .
Quante illustrazioni ci sono al suo interno?
Una per ogni capitolo. Torniamo al nostro discorso , la tematica che prevale in questo mio elaborato è quella del ladro, il ladro nel fantasy è molto ambiguo come personaggio perché è visto come un eroe vedi Aladdin , questa cosa mi è sempre piaciuta però in un contesto veritiero un ladro non è esattamente un personaggio positivo , ecco io mi sono concentrato a dare un valore diverso ai ladri, non più avventurieri ne eroi, semplicemente dei ladri a cui interessa il profitto . Sono proprio i ladri che fanno da cornice a questa opera , dove il protagonista è il migliore tra loro, ma nella sua profondità interiore ha un cuore puro; mascherato perché deve mantenere il suo ruolo .
Quindi abbiamo un contrasto della natura umana.
Esattamente. La vicenda si svolge a Towngorge , una cittadina in una gola non visibile dall’orizzonte e sperduta nel nulla, circondata da foreste nere , a leghe e leghe di distanza dalle città principali . Towngorge è un non luogo , un luogo di passaggio. Questo paesino non solo vede la crescita della criminalità lontana dalla giurisdizione della corona ma vede anche il rapporto con i pellegrini anch’essi personaggi molto ambigui . I ladri si credono i proprietari di questo mondo , ma non lo sono , siamo in mezzo alle foreste nere e qui vivono gli stregoni , quelli che hanno la magia . Ed è lì che entrano i giorni della rosa , la rosa è una strega , una persona ripudiata da molti e una volta arrivata in un luogo come Towngorge pensa : questa può essere casa mia . Dunque l’autorità dei ladri viene messa in discussione , non entro nel dettaglio più di tanto , questo basta come introduzione.
Lasciando da parte l’opera torniamo nel privato. Cosa è per te la famiglia?
La famiglia è praticamente il mio punto di riferimento.
E ti credo, è così anche per me , quando devo agire sento la forza dei miei fratelli sorgere in me , come se ad ogni passo sono uno e trino, .
Io e la mia famiglia è come se fossimo un pentagramma, la forza di cinque in uno, credo che sia questo ciò a cui ti riferisci , quando parli di punto di riferimento. Sicuramente i miei familiari a questo punto della lettura si staranno emozionando.
Direi
Ascolta cosa è per te l’amore?
Per me l’amore è tutto, io faccio, tutto quello che faccio per amore , io ho amore per il fantasy , ho amore per la mia ragazza, ho amore per il mio lavoro, e quando parlo di amore lo faccio perché so cos’è. Amore non è tutto rose e fiori , amore è sacrificio e passione, amore è essere presente. Ti dico questo perché io e la mia ragazza abbiamo trascorso dei brutti periodi ma assieme li abbiamo superati.
Salvatore è visibilmente emozionato a questo punto dell’intervista interviene Silvia la ragazza di Salvatore che ci spiega cosa è accaduto.
Silvia vuole chiarire le parole oscure celate dalle emozioni del suo ragazzo?
Certo, innanzitutto ci tengo a ringraziarti, stai facendo tanto per noi.
Figurati la vostra è una storia degna di essere menzionata.
Grazie ancora, allora quando ero piccola soffrivo di epilessia, epilessia farmaco resistente , ovvero i farmaci non avevano alcun effetto su di me, di conseguenza il dosaggio dei farmaci comprometteva il mio stile di vita. A venticinque anni mio padre che è medico mi dice : sei donna , sei adulta dobbiamo farti seguire da un neurologo per adulti , faccio gli esami e mi dicono che è stata riscontrata una piccola lesione cerebrale nella parte occipitale e quindi mi dicono di andare a Siena e sottopormi al prechirurgico. Vado a Siena, mi dicono che posso operarmi e io a giugnomi sono operata.
Salvatore mi ha visto stare male, mi è stato a fianco tutto il tempo supportandomi nella malattia e nella sofferenza. Lui mi ha amata quando stavo male, ci siamo conosciuti a teatro, un luogo che io frequentavo per sbloccarmi a causa del mio status e lui semplicemente perché adora recitare mentre gli altri erano lì per apparire. Io ero completamente dipendente dagli altri a causa delle mie condizioni e nonostante i vari disagi che potevo procurare a Salvatore , lui mi stava sempre vicino e mi sollevava da terra quando cadevo. Dopo l’operazione sono diventata autonoma e riesco a fare tutto da sola, in un certo senso è come ritornare a vivere un’altra esistenza. Mi capitava di perdermi e non sapere dove fossi, creando squilibri ai miei familiari e non solo. Ora invece mi sono laureata alla magistrale con 110 e lode , mi sono laureata in due anni precisi , ho impiegato 10 anni a conseguire una triennale perché ero lenta nello studio a causa dei farmaci che mi intossicavano. Sono rinata in tutti i sensi .
Una storia che mozza il fiato, un amore sorto per caso e tenutosi per mano con vemenza. Siete stupendi, io posso solo ringraziarvi, mi sono commosso per tutto il tempo dell’intervista. Salvatore è un uomo forte in grado di superare gli ostacoli con la forza dell’amore e la fantasia degna di un genio , e tu Silvia sei semplicemente eccezionale per determinazione e forza di volontà, siete rari in questo mondo, siete unici nella realtà non nel fantasy. Ah non posso non considerare un fatto, silvia derivava dal latino silvae che significa bosco e il bosco la foresta nera, è il luogo dove si ambienta il fantasy forse era scritto nel nome il vostro incontro.