Narrare la memoria per ripensare il presente in un gioco di partecipazione attiva alla comunità. I racconti di Giuseppe Mallia sono un viaggio a ritroso nel tempo che apre una immensa finestra da dove si vedono ambientazioni e personaggi con la loro vita, storie, aspirazioni, delusioni. Uno spaccato di una società vera, reale che porta a riflettere, a ragionare, a non dimenticare le proprie origini. La prefazione di Enza Pecorelli ritrae appieno significato e contenuto de “I ragazzi della Guardiola”, prima opera narrativa dello scrittore Giuseppe Mallia (Medinova editore, collana Storie, € 12.00) che Fattitaliani ha intervistato.
Il passaggio dalla poesia alla narrativa è avvenuta in maniera indolore e spontanea? che difficoltà ha incontrato – se le ha incontrate – nel differente stile di scrittura?
Spontanea sì, indolore no. La mia scrittura tende verso la poesia quindi le difficoltà le ho trovate nella musicalità delle parole, che mentre scrivevo tendevano prendere piega poetica: sicuramente il lettore lo rileverà tra le righe dei racconti.
Quali sono le fonti principali dei racconti?
Le fonti principali sono racconti, episodi di vita quotidiana che mia madre e le sue sorelle hanno vissuto in età giovanile: si sa come ad una certa età si racconta tantissimo la giovinezza. Oltre alla memorie storiche, ci sono state le memorie fotografiche che mi hanno aiutato ad entrare proprio dentro il racconto.
Che cosa ha “riveduto e corretto” attraverso la sua ispirazione personale?
Ho “riveduto e corretto” un po’ tutto, dai nomi ai luoghi spesso anche la storia da scrivere. In sostanza l’incipt ricevuto veniva rivoluzionato dalla mia fantasia e ispirazione. In Icaro per esempio il personaggio principale in realtà non so se sapeva leggere o scrivere mentre io l’ho fatto diventare studioso d’ingegneria.
Chi sono “I ragazzi della Guardiola”?
I ragazzi della guardiola sono quei ragazzi che cercano di riscattare la propria vita, la propria identità cercando di migliorarla, ognuno di loro utilizzando un espediente diverso, chi la superstizione e la preghiera, chi un matrimonio, chi lo studio, chi un viaggio, chi l’autodifesa.
Le foto che corredano la raccolta in che modo sono collegate alle storie?
Come dicevo prima le foto mi hanno aiutato ad entrare proprio dentro il racconto a interagire con i personaggi, vivere con loro. Per esempio nel racconto ”Olimpia”, i miei parenti mi hanno fornito pochissimi indizi, ma la foto mi ha dato la possibilità di entrare dentro il racconto, di vivere il viaggio insieme ai personaggi e creare tutto dalla mia fantasia, che mi ha portato a dare dei sentimenti a tutti i personaggi che sono nella foto, la canonica foto che veniva fatta con tutto l’equipaggio prima della partenza.
Nel racconto “Fimmini cu fimmini “, tutto nasce nel vedere nella foto due donne che ballano e da lì la mia fantasia ha generato il tutto.
Anche la foto di copertina ha una funzione importantissima all’interno del libro: si trova nell’ultimo racconto, gli ipotetici ragazzi della guardiola- affacciandosi dal balcone- raccontano di vedere un po’ tutti i personaggi del libro a modo di saluto prima di finire la lettura del libro. Non ho voluto utilizzare altre foto per evitare di creare un book fotografico.
Se dovesse spiegare il volume cosa direbbe in poche parole a chi non lo ha ancora letto?
Leggere I ragazzi della guardiola non è solo tornare indietro nel tempo e rivedere il quotidiano di una Sicilia degli anni 50/60, ma è anche un tentativo di attualizzare i racconti ai giorni nostri e rivedere i giovani di oggi alle prese con la vita con problemi esistenziali, economici e sociali che ancora oggi attanagliano i nostri giovani.
Quale reazione le piacerebbe che il lettore provasse dopo la lettura dei racconti?
Per i coetanei di mamma, fare un passo nel passato e rivedersi in un certo qual modo nella loro vita giovanile, quindi regalare alle persone di quella fascia di età dei momenti della loro giovinezza.
Per i giovani di oggi cogliere la compostezza ed evitare gli errori dei personaggi del libro.
Note biografiche
Giuseppe Mallia è nato il 10/02/1972 ad Agrigento. Originario di Realmonte, vive a Favara con la moglie e i suoi tre figli. Scrive poesie da ragazzino, ha partecipato con soddisfazione a vari concorsi di poesia. Sin da bambino ha avuto l’amore per l’arte in genere, poesia, pittura, teatro. Dal 1986 al 1989 ha fatto parte del gruppo Teatrale “Teatro Stabile Costa bianca di Realmonte”. Nel 2015 pubblica una raccolta di poesie dal titolo “Il Tocco della Luce”, edito da Armando Siciliano. Laureatosi in scienze e tecnologie agrarie fa il libero professionista in agricoltura e insegna scienze negli istituti professionali. Diverse delle sue poesie sono state premiate in concorsi letterari nazionali. Antologizzato in diverse antologie nazionali. Fa parte dell’organizzazione del concorso letterario “Kaos” e dell’omonimo Festival dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana.
FONTE http://www.fattitaliani.it/2018/08/libri-i-racconti-de-i-ragazzi-della.html?m=1
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