Favara è da sempre fucina di cultura, luogo di aggregazione dove operano numerose associazioni e centri culturali che animano la vista sociale ed arricchiscono il territorio con iniziative artistico-culturali di grande valenza sociale.
Ne è esempio la neonata compagnia teatrale “L’uno completa l’altro”, voluta da Lillo Montaperto, da sempre impegnato nel campo dell’associazionismo, ed inserita nel più ampio contesto del Centro socio-artistico-culturale “Renato Guttuso” di Favara diretto da Lina Urso Gucciardino. Sabato 13 aprile la presentazione ufficiale al Teatro San Francesco di Favara con la riproposizione di una delle leggende più belle della Sicilia ovvero quella di Colapesce.
“Il nostro intento è quello di diventare una agenzia di formazione umana attraverso le nuove forme di interazione sociale – ha detto Lillo Montaperto agli spettatori che hanno gremito in ogni ordine di posto il teatro – sarà attivo un laboratorio teatrale, un laboratorio giornalistico rivolto soprattutto ai ragazzi con lo scopo di farli innamorare della lettura, dell’arte, della cultura. Un’associazione aperta a tutti quanti vorranno impegnarsi per far crescere la nostra città”.
“La leggenda di Colapesce”, della quale non esiste un vero e proprio testo teatrale ma solo alcuni racconti, è stata liberamente adattata da Nancy Mannino e Lucia Milia per la regia di Lillo Montaperto. È stata una rappresentazione teatrale completa, arricchita anche dal canto, nella parte iniziale nel ruolo di cantastorie la direttrice dell’Accademia d’arte e spettacolo “Le Muse” Claudia Rizzo accompagnata alla chitarra dal vivo dal maestro Salvatore Sciacca. Scena chiusa dalla bravissima Chiara Rizzo dell’Accademia Palladium di Lia Minio su musiche del maestro Graziano Mossuto.
Ed ancora la partecipazione di tanti bambini che, nel ruolo di giullari o di monelli del porto, hanno messo già subito in pratica lo scopo dell’associazione, quello di far amare il teatro ai più giovani rendendoli protagonisti in prima persona.
Lillo Montaperto nelle vesti dell’anziano del villaggio “cunta” ai nipotini Daniela e Salvatore Patti la leggenda di Colapesce interpretato dal bravissimo Giovanni Maria; Lucia Milia è la Madre; Federico Ceresi – Re Federico, Nancy Mannino la Regina; Enzo Bullara il Ciambellano; Giulia Montaperto la Principessa Costanza, Silvia Mendolia la Principessa Virginia; Giuseppe Mendolia-Saru e Lillo Limblici – ‘Ngiliddru, gli amici pescatori; Giuseppina Zambito Marsala la popolana Rusalia, con la figlia Gloria Vullo; Marta Vaccarella è stata la Sirena; i monelli del porto: Andrea Vella, Giuseppe Vita, Giulio Tortorici e Andrea Vullo; il corteo dei bambini con i giullari Leandro Nobile e Simona Sgarito, con loro Gaia Tulumello, Noemi Vullo, Miriam Vetro, Eugenia Patti tutti ragazzi dell’Accademia le Muse di Claudia Rizzo.
A completare l’ottimo lavoro chi ha lavorato dietro le quinte ad iniziare dall’eccezionale scenografia originale dipinta dai maestri Lillo Todaro e Enzo Patti; tecnici di scena Giuseppe Mendolia, Federico Ceresi, Lillo Limblici, Pierluigi Patti, Luigi Mammo Zagarella; effetti sonori e luci Lillo Grova; Service Salvatore Cucchiara e Enzo Fallea; suggeritrice Dina Vetro, direttori di scena Antonio Urso e Giovanna Crapanzano; costumi Lia Milia e Nancy Mannino; trucco e parrucco Rosaria Mendolia; gli arredi marinari a cura di Gerlando Distefano mentre gli addobbi floreali di Costa.
Importante contributo letterario fornito dall’insegnante Carmela Marrone. Ha presentato la serata il collega Giuseppe Moscato.