Era l’alba del 25 aprile 2011: il palazzo Lo Jacono-Maraventano crolla: siamo nella zona più antica della città dei templi. A distanza di due anni da triste l’evento, per tenere accesi i riflettori sull’emergenza centro storico, ma anche sulla Cattedrale, le parrocchie di Agrigento hanno organizzato un fiaccolata, partita dalla Chiesa di Santa Maria dei Greci, per snodarsi lungo le caratteristiche stradine. Destinazione le rovine dell’antico immobile caduto. In testa al corteo una immagine emblematica, retta da due ragazzini, che ritrae l’allora parroco del Duomo, monsignor Salvatore Russotto, morto qualche mese fa, protagonista di una delle ultime manifestazioni.
La fiaccolata, silenziosa, ha fatto sosta in Piazza don Minzoni, ai piedi del sontuoso, ma ormai malato e affaticato Duomo. Prima del momento di riflessione, affidato all’Arcivescovo, le campane hanno suonato a festa. Quindi monsignor Montenegro ha preso la parola.
“Scusate – ha esordio il pastore della Chiesa Agrigentina – per avere interrotto il silenzio, che è eloquente. Che vale più delle parole. Don Franco, come sempre molto schietto, ha lanciato un appello soprattutto alla città.
“Il destino di questa parte della città, per la verità, a qualcuno non interessa. E così non va bene. Perché tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, a fare il nostro dovere affinché questa zona risorga” – ha aggiunto. “ Noi rappresentiamo certamente delle piccole pietre rispetto alle istituzioni che sono le pietre più grandi. Ma assieme possiamo e dobbiamo impegnarci per ricostruire questo importante segmento della città. La Cattedrale da un lato e il centro storico dall’altro sono due emergenze parallele che finiscono per intrecciarsi e incontrarsi. La Cattedrale la considero come una madre: anche questa sera, con il suono delle campagne, ha dimostrato di essere viva, che il suo cuore batte. E’ malata ovviamente, ma, come qualsiasi mamma, pensa ed è preoccupata per i figli in difficoltà. Non facciamo morire la Cattedrale, non facciamo morire il centro storico” – ha urlato l’Arcivescovo.
Per l’occasione il consiglio pastorale per i problemi sociali e il lavoro della Curia ha elaborato dieci proposte per salvaguardare e rilanciare il centro storico di Agrigento. Su tutte, quella di risparmiare l’Imu alle abitazioni.
In prima fila, assieme ai sacerdoti e ai residenti, anche i rappresentanti delle Istituzioni locali: In particolare hanno partecipato all’iniziativa il sindaco, Marco Zambuto, il vice sindaco, Piero Luparello, l’assessore Francesco Messina, il presidente del consiglio comunale, Aurelio Trupia, il vice presidente, Giuseppe di Rosa, e il consigliere Marco Vullo. Unico parlamentare in corteo quello del Pd a Montecitorio, Maria Iacono.