Lilia Alba
Noto, la cittadina barocca si è trasformata, dal 17 al 19 maggio, in una immaginifica composizione floreale
Ogni anno, a partire dal 1980, il terzo fine settimana del mese di maggio è dedicato all’infiorata. La manifestazione si inserisce nell’ambito della “Primavera Barocca” che prevede numerosi eventi, mostre, esposizioni, degustazioni e manifestazioni collaterali come il “Corteo Barocco” ove sfilano:un banditore, in vestito d’epoca che, tra un inchino e l’altro, invita i visitatori a scoprire le tante bellezze offerte dalla città netina; una banda di “tamburinari” le cui note fanno tremare l’aria e le viscere; gli sbandieratori tra cui, quest’anno, spiccava una donna.
L’attrazione principale resta, però, l’infiorata che trasforma Noto, “Capitale del Barocco” in un vero e proprio tripudio di fiori variopinti.
La via Nicolaci, lunga più di 120 m. e larga 7, accoglie quelli che possono definirsi “quadri di fiori”, ovvero 16 bozzetti, interamente realizzati a mano dagli Artisti Infioratori , che occupano un’area di 700 mq.
L’infioratura dei riquadri viene effettuata durante la notte ed al mattino il tappeto floreale è pronto per lasciare stupefatte le migliaia di visitatori accorsi da ogni dove. L’impatto visivo è davvero mozzafiato, un coloratissimo tappeto realizzato con fiori, petali, riso e semi vari ricopre via Nicolaci e colpisce la vista dell’incredulo visitatore ancora stordito dall’urlo degli addetti all’ordine:” scorrere… scorrere per piacere… scorrere”.
Ogni anno la manifestazione valorizza un tema diverso al quale si attengono i 16 bozzetti che vanno a comporre la variopinta moquette fiorita.
Capofila, fin dalla prima edizione, il bozzetto con lo stemma della citta’.
Il tema ispiratore di quest’anno era ” Veni ca ti cuntu” storie di Siciliani in America.
Un omaggio alla Sicilia e alla “Sicilitudine”, direbbe Sciascia, a coloro che hanno lasciato la Sicilia per cercare fortuna in America, ma vi hanno lasciato il loro cuore.
I quadri floreali realizzati dai Maestri Infioratori raccontano la storia come pagine di un bel libro illustrato. Sono davvero tanti i siciliani che hanno fatto fortuna in America: Joe Di Maggio, uno dei più grandi campioni di baseball degli Usa, i cui genitori provenivano da Isola delle Femmine (Pa); Johnny Dundee, campione del mondo dei pesi piuma, nato a Sciacca; Lady Gaga, cantautrice ed attrice americana, ma di origini sicule; Liza Minnelli, show girl, attrice e cantante americana, ma di origini palermitane; Frank Sinatra, conosciuto in tutto il mondo come the voice, ma siciliano di Lercara Friddi…
Tra i tanti quadri spicca, per il suo significato, il bozzetto dal titolo “Toro che carica” col quale i Maestri Infioratori hanno voluto rendere la forza di volontà dei Siciliani emigrati in America che sono riusciti ad affermarsi, grazie alla loro grinta, tra mille tribolazioni.
Pregnante di significato anche il quadro che segue lo stemma della città, dal titolo “Il sogno che avanza… Icone a confronto” che contiene l’icona della Statua della Libertà e, sotto di essa, due Pupi Siciliani. È proprio questo quadro ad esprimere l’idea che i Siciliani hanno adottato il sogno americano, ma hanno lasciato il loro cuore in Sicilia.
A chiudere il tappeto Fiorito, il quadro dal titolo “Esuli” in quanto ogni terra è luogo di accoglienza. Il bozzetto rappresenta, ai due spigoli opposti, la Statua della Libertà e la Gorgone siciliana, simboli di due Paesi strettamente legati tra loro.
Quest’anno, come in quelli precedenti, questo piccolo paese del siracusano ha regalato uno spettacolo floreale all’altezza delle adpettative e che sembra voler ricordare, a dispetto delle avverse condizioni climatiche, che è primavera.