L’Unitre Empedocle Favara ( Università della terza età) continua la propria attività cercando di attuare il suo programma istitutivo e di riscoprire e mettere in mostra i valori fondanti di una vita vissuta in modo socialmente sano e corretto.
Forte della sua composizione associativa, la stessa – sfruttando le esperienze culturali, professionali ed umane dei suoi componenti – sin dalla sua costituzione, con i suoi tanti interventi e progetti portati avanti, ha cercato e cerca di fare bypassare un messaggio forte e chiaro nella società in cui opera: “ Andare avanti nel solco dell’evoluzione sociale, culturale, legale e scientifico del vivere civile”.
Dopo i convegni, le partecipazioni e le manifestazioni svolti nel recente passato sul degrado sociale, sulla salute, sulla solidarietà e sulla legalità, in questi giorni ha avuto e sta avendo luogo una vera e propria “full immersion” sul campo artistico -storico- letterario- culturale nel più bel salotto della nostra città, rappresentato dalla sala del Collare del Palazzo Chiaramontano, che – di certo – rappresenta il punto di attrazione storico culturale del nostro paese.
E così, dopo la giornata dedicata alla Premio Peppe Casà – molto partecipata e combattuta dai tanti studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado di Favara per assegnarsi i riconoscimenti per le migliori poesie da loro composte e sottoposte ad una folta e qualificata commissione giudicatrice – ieri è stata la volta dell’incontro con l’autore.
In verità, l’incontro di ieri sera si distacca da quello riguardante la manifestazione del Premio Peppe Casà, sia per i temi trattati che per la stessa Direzione della manifestazione.
Mentre, la ricorrenza del premio, egregiamente diretto dai proff. Gino Sgarito e Franca Vitello, tende a spingere i ragazzi ad una analisi critica della vita sociale e culturale attraverso la loro partecipazione attiva ed il loro coinvolgimento diretto, quello di ieri sera, egregiamente diretta dal maestro Enzo Patti, si inquadra in un gioioso inno alle bellezze naturali ( pittura, fotografia, oggetti artistici, narrativa, incontri con l’autore), come succintamente rappresentato dallo stesso titolo della manifestazione: “ Profumi di Primavera”.
La programmazione delle manifestazioni rappresenta un grande lavoro di squadra di tutto il direttivo dell’Unitre, dove il Presidente Dott. Diego Caramazza e – durante la sua assenza – lo stesso Vice Prof. Angelo Sorce, hanno saputo tenere ben salde le redini della direzione.
Sabato scorso, si è avuto l’incontro con Prof. Antonio Arnone, noto ed affermato autore di diversi libri, anch’egli associato dell’Unitre.
Dopo i saluti del Presidente Caramazza, il maestro Patti con brevi cenni ha presentato ad una gremita platea la personalità dell’autore, misurando figurativamente la mole dei suoi libri scritti con un righello che teneva in mano per dimostrare la sua copiosa produzione letteraria e storica.
Poi spetta ai relatori incaricati relazionare sulle sue opere. In ordine di sequenza, parlarono il dott. Giuseppe Veneziano, il Prof. Antonio Mancuso ed il dott. Antonio Patti, i quali, in modo abbastanza chiaro e succinto cercano di mettere in evidenza le varie sfascettature sociali, storiche e letterarie rappresentate nelle opere dell’autore ed in modo particolare sul testo analizzato dal titolo: “Storie di zolfare – Licia, Ciavolotta, Monteleone e Deli”.
Ognuno dei relatori cercò di evidenziare gli aspetti particolari delle opere e dello stesso autore.
Il dott. Veneziano si sofferma sulla personalità e sulla versatilità culturale dell’Autore, codificate attraverso il suo comportamento umano e la lettura delle sue opere che lo portano a farlo considerare una “persona per bene” ,da un lato, e, dall’altro, come “ricercatore” di archivi storici, di atti testamentari, di documenti di prima mano, di memorie, di articoli di giornali; come “scopritore” di siti archeologici, di storie di vite vissute quasi a livello medievale, di costumi e di mentalità ancora oggi riscontrabili soltanto in società del terzo mondo ed infine come “saggiatore e verificatore storico” con la grande responsabilità di valutare l’autenticità e la veridicità di quanto scoperto per rappresentarlo ai posteri..
Il prof. Moscato si sofferma sulla storia delle miniere e sui personaggi dell’epoca, rimarcando l’opera certosina di ricerca, di raccolta di dati e di avvenimenti da parte dell’autore che lo vanno a catalogare tra gli storici più meticolosi del nostro periodo.
Il dott. Patti, mettendo in evidenza la sua grande erudizione storica, riesce a tracciare una linea di demarcazione tra i diversi periodi trattati nelle opere dell’Autore ( arabo, normanno, greco bizantino, cristiano) e la stessa posizione temporale della Chiesa in Sicilia e, in modo particolare, nella nostra zona.
Infine, lo stesso Autore, nel ringraziare i vari intervenuti e nel riprendere la disquisizione storica fatta del dott. Patti, va ad elencare fatti e luoghi dei vari possedimenti della Chiesta prima e dopo la l’unità d’Italia, nonché la stessa loro suddivisione.
Nei vari intermezzi, le prof/sse Franca Vitello e Anna Maria Maglio hanno fatto gustare “le prelibatezze” di due loro poesie, mentre la prof/ssa Antonietta Cavaleri ha sublimato con la sua calda lettura un racconto tratto dal libro “ I Racconti di Isola Persa” dello stesso Autore.
Di tanto, in tanto i coniugi Moscato- Bennica con i loro apparecchi fotografici ritraevano i vari interventi e le stesse presenze al convegno al fine di implementare il costruendo “sito elettronico” dell’associazione a futura memoria.
Alla fine, il Presidente dott. Dino Caramazza, nel complimentarsi con il maestro Patti per l’ottima riuscita del convegno e nel ringraziare sia l’Autore che i vari intervenuti nella trattazione delle sue opere e gli stessi convenuti al convegno, dà un caloroso saluto a tutti i presenti, ricordando loro che la rassegna continuerà lunedì 20maggio alle ore 17 con l’incontro con gli autori Proff. Carmelo Tinaglia e Michele Amico.
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L’UNITRE EMPEDOCLE FAVARA CONTINUA A METTERE IN MOSTRA I SUOI “TESORI”
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