Nasce a Palermo il Museo regionale della fotografia. Sarà ospitato all’interno del Villino Favaloro di piazza Virgilio, i cui lavori di restauro inizieranno nelle prossime settimane.
Dopo la consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria, avvenuta a opera dei funzionari dell’assessorato dei Beni culturali, il cantiere sarà inaugurato alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci.
Il progetto, finanziato con 1,7 milioni di euro del Pon “Cultura e sviluppo”, era fermo da anni per varie traversie burocratiche che finalmente il governo regionale è riuscito a sbloccare. I lavori dureranno 18 mesi e pertanto l’apertura al pubblico della prima struttura pubblica del genere nell’Isola è prevista entro la fine dell’anno prossimo.
«Siamo finalmente riusciti – evidenzia il presidente Musumeci – a dare il via al restauro di uno dei gioielli del patrimonio artistico, culturale e architettonico della nostra Regione. In questo modo rendiamo fruibile ai cittadini, e a chi visita la nostra Isola, un edifico storico di enorme pregio, oltre a esporre le attrezzature e il materiale fotografico attualmente conservati nel Centro regionale per il catalogo. L’impegno costante del dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali Sergio Alessandro e della responsabile del Centro del catalogo Caterina Greco servirà a realizzare con puntualità un obiettivo culturale di grande prestigio».
Il Villino è un vero e proprio gioiello di arte e architettura costruito tra il 1889 e il 1891 su progetto di Giovan Battista Filippo Basile, come punto di incontro tra stilemi tardo medievali e rinascimentali in equilibrata sintesi stilistica delle tendenze sperimentali del geniale architetto. I pannelli a mosaico del piano superiore e della sala pompeiana sono verosimilmente opera di Carmelo Giarrizzo. I modi e le formule Liberty risalgono ad alcuni interventi del 1903 a cura di Ernesto Basile, lo stesso che nel 1914 ha effettuato l’ampliamento del Villino con la costruzione del torrino belvedere. Le decorazioni pittoriche interne e i mosaici sono stati realizzati da Salvatore Gregorietti.
Il percorso espositivo interno del Museo della fotografia è stato progettato secondo un criterio cronologico a partire dalla protofotografia (1839-1865) per proseguire con le produzioni dei fotografi eredi del Grand Tour (fine Ottocento-inizio Novecento) e con quelle del Naturalismo/Pittorialismo (prima metà del Novecento) e una prima ostensione documentaria della contemporanea attività fotografica da studio collocata in diverse sale.
Al piano superiore saranno illustrate la fotografia del Novecento e la fotografia documentaria sui beni culturali delle città siciliane. Nelle sale saranno esposti numerosi esemplari di dagherrotipi, calotipi, collodi e altri fototipi insieme a materiali documentali cartacei, lastre e pellicole stampe, album d’epoca, diapositive provenienti dai Fondi (Bronzetti, Di Dio, Seffer, Arezzo di Trifiletti) che comprendono fotografie di autori di rilievo quali i fratelli Alinari, Brogi, Incorpora, Intergugliemi, Cappellani. Previste anche due piccole camere oscure per la proiezione di brevi filmati e cortometraggi del Novecento scelti dalla Filmoteca. Sarà inoltre attrezzata una sala per mostre temporanee di fotografi che hanno lavorato in Sicilia (Letizia Battaglia, Enzo Brai, Dante Giuseppe Cappellani, Vincenzo Florio, Giuseppe Leone, Fosco Maraini, Melo Minnella, Folco Quilici, Ferdinando Scianna, Enzo Sellerio, Giuseppe Tornatore).