Con la consueta sicurezza Fofò Di Benedetto ha fatto il tris nell’edizione 2019 del Rally dei Templi, vincendo con regolarità tutte le 8 prove speciali in programma e festeggiando in coppia con Ivan Rosato proprio nella natia Canicattì, dove il rally ha per la prima volta posto l’arrivo.
“Sono doppiamente felice per questo tris e per celebrarlo davanti al mio pubblico, anzi direi il “nostro”, considerato che a partire da mio nonno e poi con mio padre e mio fratello abbiamo sempre portato in alto i colori motoristici della nostra città. Non è stata comunque una passeggiata – ha commentato il vincitore – perché bisognava mantenere la giusta concentrazione e le strade si presentavano più scivolose del solito”.
Alle spalle del pilota della Project Team per tutta la gara e fino alla fine c’è stata sempre la Mitsubishi di Nucci e Gelardi (FR Motorsport), impegnati a gestire alcuni piccoli problemi alla frizione, mentre per la terza piazza, dopo il ritiro dell’altra Lancer di Cacciatore, si è scatenata una battaglia sul filo dei secondi tra le scatenate Peugeot 106 dei favaresi Costanza, terzi alla fine, dei nisseni Lo Cascio-Castelli (CST Sport), quarti a soli 0”9 dai rivali, e di Corbetto, uscito di strada mentre occupava la terza piazza. Sulla loro scia si inseriva anche la vettura gemella di Montana Lampo che terminava in quinta posizione.
Sesta piazza per i messinesi Andrea Nastasi e Massimo Cambria (Team del Mago) che con questo risultato si portano a sole sette lunghezze da Galipò, leader del Trofeo Rally Sicilia. Chiudono la top ten le altre 106 di Pecoraro e Presti, vincitore tra le N2, la Twingo di Mistretta e la 106 di Russello. Tra le Autostoriche gara solitaria e vincente per la Porsche di Bugea-Vitello.
Disputato su un percorso di 345 km da Agrigento a Canicattì, e con 8 prove speciali, il Rally dei Templi come nella tradizione è risultato molto selettivo con all’arrivo solamente 34 dei 57 equipaggi partiti ieri da Agrigento. Tra i principali ritiri da segnalare quelli di Cacciatore, Brusca, terzo lo scorso anno e fermato dal motore, Lanzalaco, Lo Cascio e delle S1600 di Airò Farulla e Mattina.
LA CLASSIFICA: 1. Di Benedetto-Rosato (Skoda Fabia R5) in 33’29”7; 2. Nucci-Gelardi (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 1’40”3 ; 3. Costanza-Costanza (Peugeot 106) a 2’02”4 ; 4. Lo Cascio-Castelli (Peugeot 106) a 2’03”3 ; 5. Montana Lampo-Principato (Peugeot 106) a 3’00”5 ; 6. Nastasi-Cambria (Renault Clio R3) a 3’22”7 ; 7. Pecoraro-Chianetta (Peugeot 106) a 3’51”1; 8. Presti-Chiappara (Peugeot 106) a 4’21”0 ; 9. Mistretta-Buonomo (Renault Twingo) a 4’34”8; 10. Russello-Antinoro (Peugeot 106) a 4’39”8.
AUTOSTORICHE: 1. Bugea-Vitello (Porsche 911) in 40’35”9