Rilasciate in mare, nel fine settimana, due pazienti del Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”
Fine settimana ricco di emozioni per il Centro Tartarughe dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi” con il rilascio di due delle pazienti in cura.
Nel pomeriggio di venerdì 12 luglio, dallo Scalo nuovo di Marettimo, ha fatto il suo ritorno al mare Tifone, un maschio adulto di Caretta caretta che era arrivato al Centro con difficoltà legate ad un anomalo galleggiamento. La sua liberazione, effettuata con il supporto di un mezzo nautico dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo, è avvenuta alla presenza, oltre che di residenti e turisti, di diversi rappresentanti delle Istituzioni in visita ufficiale sull’isola per partecipare alla cerimonia di intitolazione di una strada al Magistrato vittima di mafia Giangiacomo Ciaccio Montalto. Una circostanza che ha fatto assumere un importante significato simbolico all’evento, rafforzando il valore dell’azione gestionale dell’Area Marina Protetta in sinergia con le altre Autorità ed Enti, secondo i principi di legalità ed eticità.
Sabato 13, di mattina è stata, invece, la volta di Cariddi, femmina adulta di Caretta caretta anche lei con problemi di galleggiamento, il cui nome, come per Tifone, è stato scelto al termine di una votazione attiva sulla pagina ufficiale di Facebook avente per tema “I miti della Sicilia”.
Nel suo caso, il rilascio è avvenuto da una spiaggia di Favignana, alla presenza di un centinaio di persone, tra cui una rappresentanza del Comune di Vigonza, in visita alle Egadi nell’ambito dell’accordo di gemellaggio con il Comune di Favignana. Su Cariddi è stato applicato un tag satellitare sul carapace, per monitorarne gli spostamenti al fine di approfondire le informazioni sull’ecologia di questa specie, nell’ambito del progetto “Marine Turtle Tracking” avviato nel giugno 2018 grazie alla sponsorizzazione del marchio Rio Mare (gruppo Bolton Alimentari) e alla collaborazione scientifica del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.
“L’attività del Centro Tartarughe è molto importante perché riassume al suo interno molti degli obiettivi di un’Area Marina Protetta. In esso si coniugano, infatti, tutela, monitoraggio, ricerca, gestione sostenibile e sensibilizzazione attraverso il lavoro sinergico di più soggetti delle Istituzioni, del mondo ambientalista e della società civile – ha dichiarato il Direttore dell’AMP, Salvatore Livreri Console – . Dall’apertura, avvenuta nel 2015, il nostro Centro, gestito in collaborazione di due delle maggiori Associazioni ambientaliste nel panorama nazionale, WWF e Legambiente, è cresciuto molto in termini di attività e di percezione da parte dell’utenza, sempre più attenta alle tematiche legate all’ambiente. Grazie al contributo della UE, attraverso il progetto Life +12 Tartalife, del quale l’AMP è partner, è stato possibile rafforzare la sua azione, con la realizzazione di campagne di educazione ambientale per il grande pubblico, attività di formazione e informazione rivolte agli operatori della pesca e l’acquisto delle dotazioni strumentali necessarie alla sua trasformazione in centro di recupero, con l’obiettivo di migliorare e completare le performance ambulatoriali finalizzate alla riduzione della mortalità delle tartarughe marine”.
Poiché per la buona riuscita dell’azione di salvaguardia è preziosa la collaborazione di tutti, si ricorda che, nel caso di avvistamento di un esemplare di tartaruga marina in difficoltà, è opportuno contattare immediatamente la competente Capitaneria di Porto, l’Area Marina Protetta o il Centro di Primo Soccorso per Tartarughe Marine. A tal proposito, è sempre attivo h24 il nostro numero dedicato “SOS Tarta” 328.3155313, oltre che l’indirizzo di posta elettronica sostarta@ampisoleegadi.it.