di Leonardo D’Agostino
Sono passati ormai sei mesi da quel non lontano 23 novembre 2012, giorno della suo insediamento in capo ad uno degli assessorati più difficili della Regione Siciliana. Una scelta coraggiosa, quella del neo eletto presidente Rosario Crocetta. Una scelta, però, in linea con l’aria di cambiamento e di rivoluzione che si respira. Certo sei mesi non sono molti, specialmente per la complessa macchina burocratica, che ci ha abituato a ben altre tempistiche, più simili alle ere geologiche che hai ritmi della globalizzazione o delle tecnologie informatiche. Ma quell’Assessorato è diverso, ha bisogno immediatamente di una rivoluzione, di un cambiamento epocale, ed ecco che la figura della giovane ragazza, presa dai banchi di giurisprudenza, fuori dai grandi giochi di potere sembra essere la scelta più azzeccata della giunta regionale, o forse no?
Si perché, ad oggi qualche dubbio emerge. In effetti non passa giorno in cui non si parli di formazione professionale, sembra essere in corso una vera battaglia, fatta di destabilizzanti affermazioni, proclami e comunicati. Da un lato, il Presidente e il Governo Regionale, dall’altro i sindacati e rappresentanti degli enti di formazione (sia laici che ecclesiastici). Una battaglia in cui da un lato si cerca il punto debole, mediante dichiarazioni di vario tipo, aboliamo l'OIF (Obbligo d’istruzione e Formazione, tra l’altro in parte finanziato con soldi ministeriali, riforma Moratti), aboliamo l'avviso Pubblico n.20-11 (ex PROF, ora sul F.S.E., opera della precedente amministrazione), revochiamo accreditamenti, etc. Dall’altra ci sono i sindacati ed i rappresentanti degli enti che minacciano scioperi, manifestazioni, mobilità e licenziamenti. Nel mezzo? Ovviamente i lavoratori (8.500 dipendenti) e le loro famiglie, che lasciati senza stipendi e certezze sul domani, combattono un’altra battaglia, su un altro piano, quello della disperazione, delle rate e delle bollette non pagate, della ricerca di chi ti presta i soldi per fare la spesa. Con l’aggravante che queste persone, vengono messe alla gogna, perché additati come raccomandati e fannulloni. Per quest’ultimi, però, a conclusione dell’ennesima dichiarazione destabilizzante da parte del Governo Regionale, vi è sempre la stessa conclusione “i lavoratori saranno tutelati”.
Ma perché i lavoratori della Formazione Professionale non hanno diritto a percepire le loro spettanze? Sicuramente le ragioni saranno da ricercare esclusivamente nella cattiva gestione degli Enti di Formazione o anche nella cattiva gestione degli Uffici dell’Assessorato?
In effetti, uno dei primi provvedimenti adottati dall’Assessore Scilabra appena insediata, è stato quello di mobilitare tutti i dirigenti e funzionari dell’Assessorato, creando non poche polemiche tra gli stessi dipendenti regionali. La scelta su cui si sono effettuati questi trasferimenti (ad altri assessorati) non è stata mai svelata (nessuno degli spostati aveva precedenti penali o amministrativi,ne tanto meno note di demerito). Ma l’effetto peggiore è stato il “post-deportazione”, scrivanie vuote, pratiche ferme, nuovi assegnatari che non sapevano dove mettere le mani, insomma, il risultato? Il caos, più di due mesi di macchina burocratica paralizzata.
Per non parlare della gestione della posta in entrata. Un tempo di competenza di un apposito ufficio al terzo della sede dell’assessorato. Oggi de-localizzato all’ingresso, logisticamente una scelta azzeccata, ma il risultato è che la protocollazione viene sempre effettuata al terzo piano, con un inevitabile allungamento della tempistica per la consegna agli uffici. Ad oggi una lettera impiega circa un mese per arrivare sulla scrivania del funzionario pubblico.
E sulla erogazione degli stipendi? L’Assessore Scilabra ha sempre puntato il dito contro gli Enti di formazione: …è colpa loro, noi abbiamo dato tutto! Fatto sta che, ad oggi, pochissimi enti hanno visto erogato il 50% del finanziamento necessario alla copertura di 12 mensilità, la maggior parte ha ricevuto solo il 25% ed ancora ci sono Enti che non hanno avuto erogata nessuna anticipazione. Quindi, se la copertura con il 100% è di 12 mesi, essendo l'avviso partito a giugno 2012, nelle migliori delle ipotesi (50% del finanziamento) le coperture sono sufficienti per erogare stipendi fino a novembre 2012, ma oggi siamo a maggio del 2013! Inoltre, gli Enti si lamentano del diabolico meccanismo del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva). Introdotto per tutelare il lavoratore si è rilevata un arma a doppio taglio. Infatti, la Regione Siciliana pretende che all’atto del mandato di pagamento, il soggetto beneficiario debba essere in regola con i contributi dei lavoratori. Quindi, anche per i mesi che devono essere ancora erogati dalla stessa pubblica amministrazione e costringendo gli Enti ad anticipare tali somme, ma con quali soldi? Con quelli degli stessi lavoratori, che vedono così trattenersi ulteriori spettanze.
Ma è negli ultimi mesi, che con l’inasprimento dei toni tra le parti, sono stati commessi i maggiori abusi sul personale della Formazione Professionale, sui quali è stato chiesto di dichiarare il loro grado di parentela, fino al quarto grado, con i deputati dell’ARS (di oggi), in piena violazione delle leggi sul lavoro, dei diritti costituzionali, delle norme sulla privacy. Ed ancora nei giorni scorsi, sono stati costretti, da un comunicato a firma della dirigente ad interim Anna Maria Corsello, a svolgere un colloquio orientativo, presso la rete degli Sportelli Multifunzionali (gestiti dagli stessi enti di formazione) ed ai quali successivamente hanno partecipato gli stessi operatori degli sportelli, che come si evince dal comunicato: <<ricompreranno il duplice ruolo sia di erogatori che di fruitori delle politiche attive sul lavoro >>. In questo caso, però , non sono solo le norme sul lavoro ad essere state violate, ma anche le disposizioni sugli sportelli stessi, in cui non si prevedeva la fruizione dei loro servizi a soggetti occupati, ma solo a disoccupati o a minori in obbligo d’istruzione.
Ma è sul piano finanziario che si delineano le grandi strategie sulla golosa fetta della Formazione Professionale. Una strategia targata CLS (Crocetta-Lumia-Scilabra), in cui non sono mancati i colpi di scena e le lotte intestine.
Tutto inizia dall’Avviso 20-11 , il quale prevede una copertura finanziaria triennale (forse troppi per i tempi politici), da lì nascono le accuse del Governatore sulla “vecchia gestione” la quale è accusata di non aver predisposto la dovuta copertura finanziaria per l’anno 2013, ma la vecchia gestione, ed in particolare il Dirigente Generale uscente, Ludovico Albert, tira fuori un memoriale sulla quale spiega filo e per segno come sono stati gestiti i soldi e dove sono (286 mln). Ma niente, il Governatore lo smentisce nuovamente. Solo pochi giorni dopo, però, viene annunciato il piano di coesione dal valore di 700mln in cui ben 286 mln sono destinati alla formazione professionale, a cui ci si potrà accedere attraverso la partecipazione ad un nuovo bando. L’interno pacchetto viene messo, nella legge finanziaria per essere approvato all’ARS. Ma ecco l’imprevisto. Cominciano a piovere in commissione bilancio emendamenti da tutti gli schieramenti politici. Emendamenti che saranno approvati in gran parte, ad esclusione di quelli avanzati dal movimento 5 stelle (forse proprio perché presentati dal m5s). A quel punto sfocia una guerra intestina che vede da un lato il Governatore che afferma di essere pro-avviso 20 (fino a qualche giorno prima l’aveva definito un’esperienza fallimentare) ed dall’altra la “coppia” Lumia-Scilabra che rimangono pro-piano di coesione. Ed è allora che “visti i chiari di luna” si decide di definire la questione: un atto amministrativo e che la contrattazione in materia è di pertinenza del Governo e non dell’ARS. Sullo sfondo c’è anche un accordo d’intenti tra ItaliaLavoro Spa e la regione siciliana in cui si dice tutto e non si dice niente, e siglato proprio dall’Assessore Scilabra.
La promessa del Governatore e dell’Assessore? Sarà avviso 20, ma con una riduzione del 20%.
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