Il Tar ha disposto la sospensione del divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane della Open Arms.
Alla vigilia di ferragosto, Leonardo Pasanisi, il presidente del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter) ha pronunciato il decreto sul ricorso numero di registro generale 10780 del 2019, proposto da Foundacion Proa (Pro – Activa Open Arms) contro i Ministeri dell’Interno, della Difesa, Infrastrutture e dei Trasporti, nonché contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, anche monocratica – del provvedimento con cui si dispone “sin da ora” il divieto di ingresso, transito e sosta della nave Open Arms “nel mare territoriale nazionale”, e di ogni altro comunque connesso, anche se non conosciuto dalla ricorrente.
Il Tribunale amministrativo del Lazio ha riconosciuto “la violazione delle norme di Diritto internazionale del mare in materia di soccorso presenti all’interno del decreto Sicurezza bis” e la “situazione di eccezionale gravità e urgenza”.
Nel decreto viene precisato che “il natante soccorso da Open Arms in area SAR libica era in “distress”, cioè in situazione di evidente difficoltà….. oltre, che sicuramente sussiste, la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza, tale da giustificare la concessione della richiesta tutela cautelare monocratica, al fine di consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane”
Viene, fissata per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 9 settembre 2019.
Quasi una prova di forza, è stato infatti il Presidente e non il Tar ha decidere, una sola persona contro Il governo, o meglio Salvini. Senza l’attuale crisi parlamentare, quasi certamente non si sarebbe giunto ad una simile decisione.
Il Viminale contesta la decisione del TAR del Lazio e proporrà ricorso urgente al Consiglio di Stato. Matteo Salvini sembra che sia determinato a firmare un nuovo provvedimento di divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane e di ricorrere al Consiglio di Stato, pochè agli avvenimenti citati nel provvedimento del TAR se ne sono aggiunti altri. Per giorni, si osserva, “Open Arms si è infatti trattenuta in acque Sar libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia“.