“Young rowers facing sailboats 2.0, in questo progetto i partecipanti hanno affrontato il tema dell’immigrazione illegale e dei diritti umani, come la lotta contro i pregiudizi, gli stereotipi, il razzismo e la xenofobia e il riconoscimento della diversità umana e culturale”. A parlare è il dottore Issam Regragui Soussi presidente di Freeminds in Action che ha curato il progetto.
“Dopo il primo – continua Issam – scambio di giovani “Young rowers facing sailboats” che abbiamo fatto a Marrakech nel 2018, e dove i partecipanti stessi hanno deciso di continuare con un secondo scambio, chiamato “Young rowers facing sailboats 2.0″ siamo arrivati in 48 partecipanti degli stessi otto paesi: Italia, Spagna, Francia, Grecia, Turchia, Tunisia, Algeria e Marocco, in quest’altra parte del Mediterraneo, ad Agrigento, Sicilia”.
Proprio ieri i ragazzi hanno incontrato il Console Generale del Regno del Marocco, dottoressa Fatima Baroudi, il presidente dell’associazione nazionale oltre le frontiere, Giuseppe Mastrosimone, il Segretario Generale dei pensionati di Agrigento Caltanissetta Enna , Salvatore Montalbano, l’architetto Khalid Jeddari e, ovviamente, Issam Regragui Soussi, Presidente e project manager di Freeminds in action.
Con queste personalità i ragazzi si sono confrontati sui temi di integrazione, sui Paesi del Mediterraneo, sull’accoglienza, insomma sullo stare insieme. Significativo l’interesse mostrato sugli argomenti trattati, tanto da sottolineare l’importanza del progetto che è uno youth exchange finanziato dalla commissione europea sotto il programma Erasmus plus. Progetto che coinvolge ragazzi di tutto il mondo.
Nell’incontro di ieri si respirava e si leggeva negli occhi dei partecipanti il grande desiderio di abbattere qualsiasi barriera che divide i popoli per le tantissime affinità, specie, per quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Del resto le stesse priorità del programma sono: il migliorare il livello delle competenze e delle abilità chiave dei giovani, compresi quelli con minori opportunità; promuovere la partecipazione alla vita democratica in Europa
e al mercato del lavoro, la cittadinanza attiva, il dialogo interculturale, l’inclusione sociale e la solidarietà; favorire miglioramenti della qualità nell’ambito dell’animazione socioeducativa; integrare le riforme politiche a livello locale, regionale e nazionale e sostenere lo sviluppo di una politica in materia di gioventù basata sulla conoscenza e su dati concreti e il riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale, in particolare mediante una cooperazione politica rafforzata; accrescere la dimensione internazionale delle attività nel settore della gioventù e il ruolo degli animatori socioeducativi e delle organizzazioni giovanili quali strutture di sostegno per i giovani; acquisire conoscenze e competenze, attraverso esperienze di mobilità, spendibili nel mercato del lavoro.