C’è sempre stato un rapporto particolare tra i frati francescani e la comunità dei fedeli di Favara che si “divide” in parrocchie di appartenenza e si “unisce” nel convento posto sulla collina che domina la città. Ovviamente è il comune sentire che divide e unisce, ognuno avverte di appartenere ad una determinata parrocchia, poi c’è il convento dei frati Francescani che, dalla fine del 1800 ad oggi, appartiene a tutti. E le stesse attività di servizio dei frati francescani sono rivolte a tutta la comunità.
Il frate Guardiano, fra Giuseppe Di Fatta, in occasione della Commemorazione dei defunti ha invitato i fedeli a pregare insieme “per ascoltare la parola di Dio- ci dice – in una veglia di preghiera di un’ora per i defunti sabato prossimo alle ore 21. E’ un invito a livello cittadino e faremo anche un segno all’interno della liturgia, quando ogni famiglia potrà offrire un cero votivo riportando il nome del proprio defunto che poi, noi frati, avremo cura di mettere nel cerone segno del Cristo risorto. Questo perché possiamo legare il nostro amore e affetto ai nostri defunti a Cristo”.
“La morte – continua il Guardiano – questa nemica come la chiama Paolo, appartiene a tutti. A mo di battuta mi piace dire che è patrimonio universale dell’umanità. E lo stesso Cristo che si è fatto uomo non ha voluto sfuggire al destino dell’uomo. La morte, dunque, come fenomeno appartiene a tutti, la differenza la fa Cristo. C’è un morire da cristiano e un morire da non cristiano. Cristo ha una parola chiara sulla morte che è la sua resurrezione, parola chiara che illumina l’umanità, chi crede in Lui non subirà la morte eterna. Chi crede in Lui ha la vita eterna”.
La visita al cimitero, l’omaggio floreale nella particolare giornata, per certi aspetti, una sorta di competizione tra i vivi che in maggioranza si danno appuntamento per l’anno prossimo, parliamone.
“Se sono in grazia di Dio, incontro i miei defunti più nell’eucarestia che al cimitero. Se ho la possibilità vado al cimitero per posare un fiore nella tomba che raccoglie i resti mortali, che è giusto, ma se devo fare la scelta vado a messa. Al cimitero vado a trovare un cadavere, nell’eucarestia vado a trovare un vivente, il nostra amato defunto vivente in Cristo vivo. Ecco la differenza”.
All’invito di frate Giuseppe Di Fatta hanno risposto positivamente tutti i parroci di Favara.