Standing ovation ieri sera, al Teatro Pirandello, per la prima assoluta di “Anime che si chiamano” di Antonella Morreale
Ieri sera, al Teatro Pirandello, grazie alla collaborazione tra il Lions Club Valle dei Templi, presieduto dalla dott. ssa Mariella Antinoro e l’Associazione teatrale Arcobaleno, facente capo alla vulcanica e recente socia, Antonella Morreale, è stata portata in scena, in prima assoluta, la piece teatrale “Anime che si chiamano”.
Si è trattato di uno spettacolo teatrale di solidarietà, fortemente voluto da queste due donne dalla forte personalità, con il nobile intento di devolvere l’intero ricavato della serata alla Fondazione LCIF per l”acquisto di vaccini contro il morbillo dei bimbi dei paesi poveri destinati ed alla Raccolta Fondi per i cani guida.
La serata, presentata dalla nota Margherita Trupiano, è partita in ritardo, con i doverosi saluti e ringraziamenti ai quali è seguita la proiezione delle immagini di bambini che sono scampati alla morte grazie al vaccino (che costa solo une dollaro) e delle commosse testimonianze di persone non vedenti che hanno ricevuto in dono un cane guida (dal costo di 24.000,00 euro) definito quale “un miracolo” per aver nettamente migliorato la qualità della loro vita.
Si sono, indi, susseguiti vari interventi tra i quali quello di Vincenzo D’Agostino. Questi ha spiegato, soprattutto alle scolaresche presenti in sala che non taglia capelli e barba da 30 anni quale forma di protesta per l’occultamento della verità sulla morte del figlio, poliziotto, e della nuora incinta di un mese.
Ha avuto, dunque, inizio la rappresentazione di “Anime che si chiamano” l’ultima opera partorita e diretta dalla spumeggiante Presidentessa dell’Associazione Arcobaleno con sede a Favara ed a Roma, coadiuvata, per coreografia e costumi, da Lea Gebbia.
Una piece teatrale che costituisce il terreno in cui due mondi paralleli: reale e surreale, trovano un punto di contatto. Un progetto per dare voce a chi ha avuto la bocca tappata dalla Mafia.
Quattordici anime, dodici di donne e due di bambini: Giuseppe Di Matteo e Stefano Pompeo (i genitori del quale erano presenti in sala) che hanno magistralmente interpretato i rispettivi personaggi dietro ad un velo, soglia tra il reale ed il surreale. Dietro ad esso hanno dato sfogo, senza alcun velo, in un crescendo di fortissime emozioni, al loro profondo dolore, alla loro rabbia, al loro intimo struggimento. A tratti delle urla, dell’uno o dell’altro personaggio, hanno squarciato il silenzio quasi irreale sceso sulla sala. Quelle donne, zittite dalla Piovra, hanno urlato in modo catartico quasi a volere esorcizzare una pena troppo grande per poterci convivere senza impazzire. Brividi hanno scosso le schiene dei presenti ed inumidito gli occhi anche degli uomini.
Ad incorniciare i vari quadri la voce e la musica della chitarra del maestro Antonio Zarcone accompagnato da altri due artisti.
Anche Gabriele Puma (nei panni di Giuseppe Di Matteo), giovane promessa del panorama canoro, ha interpretato, con la sua ugola possente, una canzone scritta anch’essa da Antonella Morreale.
A fine spettacolo, ancora con gli occhi lucidi, il pubblico ha tributato una più che meritata standing ovation ad Antonella Morreale per l’opera degna di calcare i migliori palcoscenici non solo regionali, ma nazionali.
Le 12 straordinarie attrici hanno (ri)dato vita a Francesca Morvillo, alla mamma di Peppino Impastato, ad Emanuela Loi, ad Ida Agostino ed alla sua creatura, a Rita Adria, a Rosalia Corbo, madre di Rosario Livatino, ad Emanuela Setti Carraro ed, infine, ad una donna senza volto che ha incarnato un qualunque familiare di vittime innocenti.
Questi i nomi delle interpreti:
Annamaria Bennardo
Angelita Butera
Simona Carisi
Teresa Cinque
Lia Cipolla
Giovanna Dominici
Susy Indelicato
Giovanna Messina
Zaira Picone
Laura Pompeo
Giusi Urso
Francesca Vella.
Interprete di Stefano Pompeo, il promettente Gabriele Vitello.