“Non possiamo più accettare il ritardo infrastrutturale con una Italia in cui il Sud ha un’arretratezza inaudita e se guardiamo alla Sicilia addirittura possiamo parlare di Italia a tre velocità dove noi del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento siamo tristemente all’ultimo posto”.
A parlare è l’avvocato Giuseppe Di Miceli, coordinatore Lonsumer Agrigento, che comunica la piena adesione dell’associazione alla marcia del 25 gennaio 2020 contro l’isolamento infrastrutturale di Agrigento, promossa da un nutrito cartello Sociale del quale fanno parte l’Arcidiocesi di Agrigento ed i Sindacati Confederali.
“C’è una Sicilia ferma che vive nell’attesa di vedere finalmente realizzati progetti che sulla carta dovrebbero cambiare la viabilità dell’isola. Sulla carta appunto, perché poi la realtà è bene diversa. È avvilente, che nel 2020 la Sicilia sia ancora ostaggio di una viabilità disastrosa. La provincia di Agrigento è una provincia straordinaria, capace di coniugare naturalmente ambienti e climi, territori ed ecosistemi diversi eppure complementari; vantiamo bellezze naturali e monumentali invidiate dal mondo intero, eppure i collegamenti interni della Sicilia sono vergognosi e ci consegnano ad un futuro isolato. Non può esistere lo sviluppo delle aziende senza uno sviluppo delle infrastrutture. Ci auguriamo che la manifestazione del 25/01/2020 dalla rotonda di Giunone alla rotonda degli scrittori – ATTENZIONE – GENTE INDIGNATA IN STRADA, faccia capire a chi ha il dovere di fare che lo sviluppo industriale, commerciale e turistico dell’ex-provincia di Agrigento deve essere il primo punto di qualsiasi agenda politico-istituzionale e che per realizzarsi occorre senza se e senza ma, uno sviluppo delle infrastrutture”.
Un appello a partecipare in massa arriva dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto: “Viadotti incompleti, interrotti, a percorrenza alternata, insicuri. Avvallamenti, interruzioni, lavori interminabili, semafori, deviazioni, cronoprogrammi mai rispettati. Manutenzione ai minimi storici. Promesse e poi promesse. Autostrade che non sono autostrade. Strade a scorrimento veloce in cui si avanza a passo di lumaca. Agrigento paga un isolamento infrastrutturale insostenibile e attende da sempre il diritto a una viabilità che la colleghi in tempi accettabili e in sicurezza col resto dell’isola e con gli aeroporti in particolare. Facciamo sentire che siamo tanti e uniti in un solo grido. Il 25 gennaio diciamo forte che la misura è colma. Non ne possiamo più. I fondi per fare bene e subito ci sono e la priorità è una e si chiama Sicilia. Ora basta. Abbiamo esaurito la pazienza. Uniti chiederemo il rispetto di un diritto sacrosanto. Basta attese, basta chiacchiere. Un piano di interventi subito!”.