Il professore Gerlando Cilona racconta nel suo libro le vicissitudini di una profuga istriana perché la memoria deve conservare i tragici fatti accaduti per mano dell’uomo. E il non ripetersi di questi tragici eventi è legato al ricordo perenne.
Ora lasciamo lo stesso professore Cilona a parlare della sua opera.
“La trama riguarda Anna Franzese, oggi novantenne, che ha voluto raccontare la sua vita di profuga istriana. Richiamando dal passato i suoi ricordi, Anna ha voluto far conoscere la tragicità degli eventi contestualizzandoli con ciò che accade ancora oggi.
La sua fuga da Pola la tragicità delle Foibe si fondono e confondono con quanto accade oggi allorquando migliaia e migliaia di persone sono costrette a fuggire dalla loro terra per non subire le angherie, le persecuzioni, le torture, le violenze e spessissimo anche la morte. Esodi pericolosi che si affrontano con la speranza di una nuova e migliore vita.
Anna nel raccontare le sue vicende, i suoi sogni spezzati, le sue angosce di giovane fanciulla fa rivivere il dramma non solo della sua vicenda personale ma quella che vivono i profughi di oggi costretti ad emigrare per il venire meno dei diritti umani.
Il suo racconto non ha accenti di odio, ma da buona cattolica mette in evidenza che la Storia sembra non avere tramandato nulla alle nuove generazioni. Abbandonare la propria terra, la propria casa, gli affetti più cari per affidarsi ad un destino ignoto, ieri come oggi, pesano sulle coscienza dell’umanità.
Nella tragedia umana Anna Franzese ha, tuttavia, fatto prevalere, pur tra rose e delusioni, l’amore per la vita, la fiducia nel prossimo che spesso dimentica il lume della ragione e la coscienza.
Ho ritenuto opportuno, per amore della verità storica, pur sempre relativa, contestualizzare la storia privata con quella pubblica e ufficiale. Anna Franzese, sposata al favarese Giuseppe Pirrera (anche lui costretto ad emigrare per motivi di lavoro in Inghilterra dove incontrò la donna) nel raccontare la sua vita non mostra rancore per i suoi “carnefici”.
Con la calma del testimone lucido avverte il bisogno interiore di confessare quanto da lei è stato vissuto al fine di far conoscere non solo l’efferatezza dei crimini di guerra ma la speranza e l’augurio che non abbiano più a ripetersi”.
La presentazione del libro avverrà il 7 febbraio alle ore 9.30 presso il liceo M.L.King in occasione del progetto didattico “Incontro con l’Autore”.
Ad analizzare il libro saranno Lina Gucciardino e Giovanni Marchica. La moderatrice dei lavori sarà la prof.ssa Giada Attanasio, responsabile insieme al prof. Angelo Vita del progetto. Il libro oltre a narrare la storia di Anna Franzese in Pirrera focalizzerà gli avvenimenti legati alle Foibe.
Nonostante la veneranda età (92 anni) sarà presente la protagonista Anna che verrà appositamente dall’Inghilterra dove dimora.