Premetto, che voglio bene a Favara e ai favaresi di cui ho molto riguardo.
“Vivo da sempre questo paese e, più ancor da quando sono in pensione mi rendo conto di quanto male è stato fatto e di quanto se ne fa ancora al nostro territorio. La leggerezza e superficialità con la quale si sono è occupati e si occupano di noi.
II privilegio di essere pensionata è anche quello di avere tempo, tanto tempo per osservare, sentire, ironizzare e fare anche sterili polemiche.
Vado a piedi, e raggiungo gli angoli più distanti per il piacere di gustare ogni stradina, osservare ogni buca, ogni marciapiede che a fatica spero di poter attraversare”.
La vicinanza con le persone mi permette di sentire e percepire i loro disagi e i loro umori, ma nonostante ciò mi sorride ed io mi sento ricca e grata. Però, talvolta anche io mi arrabbio e non trovo giustificazione nel vedere comportamenti non consoni alla buona cittadinanza.
Spesso mi chiedo perché noi favaresi quando usciamo fuori, siamo diversi!! !????!!
Sappiamo tutti delle incombenti elezioni amministrative e, tutti sappiamo del fermento per la preparazione delle liste elettorali e per la scelta del candidato a sindaco, figura che dovrà avere ed essere importante, unica, esemplare, intelligente, ecc, ecc .
E proprio per questo motivo che, in questi ultimi giorni, essendomi stata fatta, da un gruppo di giovani, una esplicita proposta per la candidatura a sindaco della città di Favara, sono stata coinvolta a vivere un momento tanto bello quanto importante e complesso.
Devo dire che l’entusiasmo dei giovani mi ha quasi ubriacata, ma ho subito ripreso coscienza pensando al gravoso compito che il futuro sindaco di Favara andrà a dover abbracciare.
Ho potuto rivivere le ammalianti strategie della politica, la politica che avvinghia e trasporta, la politica che fa sognare, ed ho pensato per un attimo alla “ipotetica” vittoria, provando una stupenda emozione.
Ma non ho pensato alla vittoria personale perché ha la valenza dell’effimero. Ho pensato alla vittoria del noi, a quella vittoria che non ha tempo che vivrà dopo ogni intrigo, vivrà unitamente alla coscienza della conoscenza, vivrà nel cuore dei fava resi.
Com’è bello sognare. Molto triste è il risveglio.
Nessun miracolo potrà avvenire dall’oggi al domani; l’impegno al quale il futuro sindaco dovrà andare incontro è molto forte e le responsabilità tante e grandi.
Perciò ho iniziato a prendere visione degli argomenti più importanti che descrivono le condizioni in cui versa il nostro municipio. Un disastro. Le “giustificatissime” perplessità mi hanno dato ragione. La situazione è più che grave. Non basterà la buona volontà, occorre molto, occorre di più, ci vuole il miracolo della “Politica” quella Politica con la “P” maiuscola, la Politica del fare e non delle epopee inutili, delle forti coalizioni. E da ipocriti far credere che Favara può risorgere dall’oggi al domani, occorrono forze propulsive fresche ed innovative.
In questo momento Favara è in balia del vento e del mare in burrasca. Non basterà il bravissimo capitano e la buona volontà dei marinai. Favara necessita di nuovi e forti “rimorchiatori”
Mi rendo conto che per Favara e per noi tutti che qui viviamo, c’è bisogno di nuove idee, di freschezza e di lealtà, di un nuovo modo di far Politica.
C’è bisogno di GIOVANI, il mondo è dei giovani e per i giovani. Non intendo suggerire rottamazioni perché l’esperienza è maestra di vita, anzi fortunato chi ad essa si accompagna.
Sento di dover dire con sincerità che il vero cambiamento deve provenire dai giovani. Non rimorchiatori che stazzano per lunghi periodi nel porto, per uscire di tanto in tanto, far rullare i motori e far veder che funzionano ancora, ma nuovi e potenti rimorchiatori, spinti da motori vibranti ed all’avanguardia, pronti ad ogni emergenza.
I giovani, “rimorchiatori” di sani principi e ricchi di valori, colti e certi dell’importante e determinante ruolo della politica. La politica che costruisce, che da servizio, che rende liberi, che fa crescere senza i pregiudizi e l’AVIDITA’ del potere.
Oggi Favara è la fucine di genialità, si vede da come l’iniziativa imprenditoriale si stia dando da fare. Questa genialità deve essere estesa anche in politica.
Mi inorgoglisco nel sentire parlare i giovani intellettuali che da soli lottano per far arrivare alla città il grido di necessità di cambiamento. lo sono per i giovani che fanno politica sana, non sono per le vecchie logiche dei “poderi e del potere” dei partiti, oggi la politica deve diversificarsi e proiettarsi verso nuovi orizzonti. Chi meglio dei giovani può guardare oltre la siepe !?!
Se ve ne sarà la possibilità e mi sarà data l’opportunità, affiancherò i giovani e sarò vicina a loro per supportarli nella pazienza, nel coraggio, nella costanza e di credere in loro nel portare avanti il progetto di libertà per Favara, percorso che spero e desidero condividere con i giovani e meno giovani .
Amo troppo Favara e i favaresi, non tengo alla poltrona né allo scettro, ho vissuto per quasi quarant’anni accanto al potere politico e non mi sono mai ubriacata, sono stata e sono ancora rispettosa di ogni idea diversa dalla mia, ho avuto grandi maestri e di loro ho voluto prendere esempio, sono stata sempre rispettosa e rispettata, a servizio e non serva.
Concludo dicendo che non sono mai stata una codarda, né mi sono lasciata prendere dalla paura,
Spero di non deludere chi ha visto e vede in me la possibilità di un modo diverso di gestire e servire Favara, ma motivazioni molto importanti e strettamente personali non mi permettono di avviare un percorso, in prima persona, così impegnativo ed importante.
Perciò Rinuncio alla proposta di candidarmi a sindaco della mia Favara, con la promessa che rimango vigile ed attenta cittadina favarese.
GRAZIE!!!!
3 commenti
In verità dopo un’analisi così attenta e realistica mi aspettavo un bel si mi candido, ma comprendo che, sempre realisticamente, la rinuncia è conseguenza della perfetta conoscenza delle montagne (non montagna) di problemi che ha Favara e che sono insolubili. Mi onoro comunque di avere una concittadina come Etta Milioto.
Per un attimo ho sperato anch’io alla tua candidatura a Sindaco. Chi meglio di te oggi poteva governare Favara, con una conoscenza profonda come la tua della macchina amministrativa . Ma Capisco anche il tuo cedere il passo, forse perché conosci bene lo stato di crisi in cui versa Il comune. Chiunque governerà Favara spero che sappia a cosa va incontro, occorrono attributi, capacità e coraggio da non confondere con l’incoscienza o peggio arroganza di potere.
Ascoltando le sue parole devo dire che è stata molto sincera. Non ha usato mezzi termini ha espresso con poche parole quella che è la situazione drammatica del comune e per tale motivo solo chi non ha mai fatto politica o chi non conosce bene la macchina amministrativa può candidarsi a sindaco di una città a quanto pare già in dissesto finanzuario. Una volta eletti c’è poco dare, solo aspettare e stare nell’immobilismo più totale, ma non perché uno incapace di fare le cose, mi i riferisco al sindaco attuale e quelli che verrano, ma perché i conti non te lo permettono. Ho apprezzato molto le sue parole sul l’educazione civica e sulle scuole di politica: oggi tutti si sentono preparati a tutto, le persone non sanno la differenza tra ordinanza, circolare delibere norme da rispettare, i tempi da rispettare e per questo motivo sono scontenti perché non hanno idea del funzionamento della macchina amministrativa. C’è chi vuole il dissesto e nello stesso tempo ha a cuore i precari, che andrebbero tutti a casa in caso di dissesto. Insomma è un momento molto complicato per il comune di Favara e improntare la campagna elettorale sulla voglia di fare di tutto e di più è estremamente sbagliato, ho sentito dire che vogliono riaprire la piscina comunale, ma come se si possono pagare sul filo del rasoio gli stipendi ai dipendenti comunali?? Insomma ci vuole una campagna elettorale seria che guardi ai problemi della gente in primis, e poi alla politica.