Giovanni Di Caro
Caro dott. Bolzoni, non credo sia corretto infangare un’itera comunità per cercare un po’ di risonanza mediatica. E’ capitato anche a me di trovare piazze vuote, presenze sparute con pochissimi interessati, trovati sul posto quasi per caso. Capita di fallire: comunicazione fatta male o assente, inviti last minute etc. Lei stesso ha ammesso che l’evento è stato organizzato maldestramente. La mia città, Favara, ha impiegato del tempo per raschiarsi di dosso quel “marchio d’orrore che tutti i siciliani si portano appresso come il numero sulla carne degli ebrei dei lager”. Lei cerca di rinvigorire quel marchio per un titolo sul giornale in più. Gli imprenditori di Favara sono persone laboriose che non si sono fatti piegare dalla crisi e che lottano ogni giorno contro la macchina infernale della burocrazia, restando fermi e dritti sulla strada della legalità. Dire che i favaresi sono tutti mafiosi è come dire che i giornalisti sono tutti faziosi. Lei accosta le imprese di Favara alla mafia; i miei concittadini al malaffare e non è giusto, non è onesto e non le fa onore.
Sono vice presidente della commissione pubblica istruzione, beni ed attività culturali, lavoro, formazione professionale ed emigrazione all’Assemblea Regionale Siciliana. In questa commissione presto sarà incardinato un disegno di legge di cui sono firmatario: ddl n. 141 del 25 gennaio 2018 “Educazione alla cittadinanza attiva contro le mafie e i poteri occulti” → http://bit.ly/2FLUhqq. Lo legga, ci farebbe piacere sapere cosa ne pensa. Venga a trovarci e magari approfitti dell’occasione per chiedere scusa alla mia Città.