“Niente proclami: la politica svolga il ruolo per il quale è stata delegata e si assuma le proprie responsabilità. Sei anni dopo, niente è stato fatto per la Cattedrale e per il Colle di Agrigento”.
E’ ferma la posizione di Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, sull’annosa questione della Cattedrale e del Colle di Agrigento, nell’annunciare la partecipazione degli Architetti alla “Marcia di indignazione e sensibilizzazione per il Colle di Agrigento”, in programma venerdì prossimo alle 18.
“La nostra partecipazione è in segno di solidarietà per quanto accade alla Cattedrale e al Colle di Agrigento – afferma Alfonso Cimino – Riteniamo sia giunto il momento che l’intero comparto politico si svegli e si adoperi per la risoluzione del problema, prima che accada l’irreparabile. Il tempo dei proclami è passato da un pezzo ed è giunta l’ora di rimboccarsi le maniche, ognuno per il ruolo al quale è stato delegato, evitando il rimbalzo delle responsabilità. Occorre ripristinare il senso del dovere che ognuno di noi è chiamato a svolgere. Lo si deve alla storia di questa città e ai suoi cittadini. Agrigento aspetta troppe risposte, da troppo tempo”.
Era il 1087 quando fu avviata la costruzione della Cattedrale di Agrigento e già nel 1198, a causa di una frana determinata dall’instabilità del terreno del costone nord, la costruzione è “collapsa e diruta”.
Tra il 1240 e il 1264 Rainaldo D’Acquaviva provvide a riedificare e abbellire sia la cattedrale sia l’episcopio ma nel 1244 ci fu ancora un crollo, dovuto a una frana del costone occidentale.
La Cattedrale fu dedicata a San Gerlando nell’aprile 1315. Nel tempo subì nuovi crolli e il 27 giugno 1386 Papa Urbano VI, aderendo all’iniziativa del vescovo Matteo De Fugardo, concesse l’indulgenza parziale a quanti avessero contribuito alla ricostruzione del Duomo.
La Cattedrale andò avanti nel tempo tra crolli e ristrutturazioni: qualcuno probabilmente ricorderà la frana che ne minacciò le strutture nel 1966 ma certamente ricordiamo il mese di febbraio del 2011, quando la cattedrale di San Gerlando è stata chiusa per problemi strutturali causati dallo scivolamento del costone sul quale sorge, verso valle.
Dal 2011 si sono susseguite soltanto vane promesse, tavoli tecnici e politici e tante belle parole ma ad oggi, i problemi della cattedrale di San Gerlando e del Colle di Agrigento, sono rimasti sostanzialmente irrisolti.
Nel corso dei secoli, dunque, vari interventi si sono succeduti puntando sulla buona volontà e il lavoro degli operai e senza le strumentazioni tecnologiche di cui disponiamo al giorno d’oggi.
“Ma è mai possibile che solo ad Agrigento – conclude Alfonso Cimino – non si riescano a individuare le opportune strategie risolutive? Questa città non può più aspettare e marciare per rivendicare la normalità”.