Avv. Mimmo Russello
Il regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, che tutela la sicurezza pubblica e l’ambiente urbano, prevede per chiunque l’obbligo di chiedere al Comune la preventiva autorizzazione/concessione prima di realizzare qualsiasi opera che ne comporti l’occupazione temporanea o permanente. Fanno eccezione i soli casi di occupazione di urgenza, ossia le situazioni di emergenza, per i quali la concessione può intervenire successivamente, purché se ne faccia tempestiva richiesta, trattandosi di casi eccezionali per i quali i lavori vanno fatti senza indugio, salvo verifica e successiva ratifica.
Qualora l’Ente non provveda nei termini stabiliti, l’istante può diffidare l’Ente a provvedere oppure ricorrere subito all’autorità amministrativa, con procedura accelerata, contro il c.d. silenzio rifiuto o inadempimento per ottenere un pronunciamento espresso dal Comune, pena la nomina di un commissario ad acta che vi provvede in sostituzione del dirigente inadempiente ed il risarcimento dei danni sofferti.
Il silenzio o il ritardo della pubblica amministrazione non abilita l’istante ad occupare il suolo pubblico in assenza del titolo abilitativo, che comporta occupazione abusiva, astrattamente sanzionabile sia amministrativamente che penalmente. Se si realizza l’occupazione in assenza di titolo, sia prima che dopo l’istanza, in questo ultimo caso, in pendenza della decisione, l’istante o rimuove le opere o può chiedere la concessione in sanatoria con una nuova istanza. Questi sono i modelli legali da seguire. I rimedi ci sono, ma la legge è legge e va rispettata sempre e da parte di tutti.
Avv. Emanuele Dalli Cardillo
A bocce quasi ferme vorrei esprimere il mio pensiero sulla querelle Farm Cultural Park – Amministrazione comunale di Favara.
Premesso che personalmente, come tutti Voi, sono un grande estimatore di Andrea Bartoli e della sua originale “creatura”, rarissimo esempio di intelligenza e voglia di fare messe al servizio della Collettività, debbo anche dire, da modesto giurista, che la legge non ammette ignoranza e, soprattutto, la legge è (anzi deve essere) uguale per tutti. Su questo principio si fonda tutto il resto. Ciò detto, dico subito, dopo aver letto l’ordinanza del Dirigente comunale di Favara, che nel caso de qua parrebbe configurarsi un’occupazione sine titulo di area in parte comunale.
Aggiungo ancora che il pagamento di un importo x non autorizza alcuno ad agire come se quell’area fosse già stata accordata. In altre parole l’iter amministrativo, avviato con la richiesta e, nel nostro caso, con il pagamento di una somma, si perfeziona solo con il pronunciamento (favorevole) dell’Ente concedente.
Mi sono occupato professionalmente di occupazioni sine titulo, difendendo dinanzi al Tribunale penale (perché giova ricordare come l’occupazione di suolo pubblico sia un reato penale, aggravato, spesso e volentieri, dalla collocazione di opere, più o meno precarie) alcuni clienti. E allora la mia proposta, rivolta a tutti, è quella di non farci trascinare dalle emozioni e dai rumors (questo è quello che vogliono i nemici del MoVimento), ma di leggere le carte e sentire sempre le opposte campane, altrimenti si rischia, inconsapevolmente, di andare ad ingrossare le fila del fuoco amico. Difendere i ns Portavoce (soprattutto i Sindaci) non significa giustificarli a tutti i costi, ma deve essere conditio sine qua non, per una crescita (non solo numerica) del MoVimento 5 stelle. Ovviamente da persona equilibrata, sono pronto a rivedere la mia opinione, qualora i rappresentanti della Farm, documenti e norme alla mano, (mi) dimostrino di avere ragione.