Credo sia difficile, quasi impossibile, trovare una città tradita come lo è stata la nostra Favara.
Offesa, stuprata, molto spesso, dalle stesse istituzioni che dovevano difenderla. Tradita da lupi travestiti da agnelli, nel tempo, rappresentanti delle stesse istituzioni. Uno solo ma eclatante esempio è la città abusiva sorta in pochi decenni. Migliaia di immobili realizzati sotto gli occhi di chi doveva vigilare e controllare il territorio. Girano voci, speriamo non vere, di certi accordi, nel periodo di massima espansione dell’abusivismo, tra controllori e controllati sulla base di pagamenti di tangenti a solaio e tutto si sarebbe regolarizzato. Vero o non vero, sta nei fatti che il fenomeno non è stato fermato. Roba che ti distrugge nel cuore e nella mente la storia recente della tua città.
Oggi da favarese mi sono avvelenato il sangue vedendo la nostra ricchezza culturale in assoluto e totale abbandono. Con Leonardo Pitruzzella e il suo fuoristrada sono stato nella zona della Montagna della Pace, che Adriano Varisano ha saputo, con grande sacrificio, valorizzare.
Siamo stati sul posto per vedere i resti di una città greca, già prima un insediamento preistorico dell’Età del Ferro, ne parla dettagliatamente in un suo libro lo storico Filippo Sciara.
I resti di tufo arenario, che si vedono negli scatti pubblicati, sarebbero per lo storico i resti di un tempio, fino a vent’anni fa c’erano nel luogo i resti di una colonna. Tutto è in totale abbandono, coperto da materiale di risulta, spazzatura, erbacce e l’elenco è lungo. Stesso destino hanno altri siti archeologici nel territorio di Favara.
Cosa fanno la Sovrintendenza ai Beni culturali e le altre istituzioni per conservare per le future generazioni, questa ricchezza? La risposta è nelle foto pubblicate. Ovviamente, nelle istituzioni ci sono uomini onesti e coraggiosi che fanno il loro dovere, destinati, comunque, ad essere soli e isolati. Restando nelle ricchezze culturali della Montagna di Favara, non credo sia possibile che i carabinieri della locale Tenenza non abbiano informato gli organi competenti, il contrario di ciò sarebbe, davvero, un fatto gravissimo.
Ci vuole tempo, sempre che nel contempo resti qualcosa alle future generazioni delle ricchezze oggi presenti.